2 ottobre 2012 - La riflessione di Ezio Maifrè sulla
possibilità di aumentare i posti auto nella frazione tiranese di
Roncaiola.
L’umidità della giornata di domenica si
sta dissolvendo sotto il tiepido sole settembrino. Lo sguardo spazia tra
le cime del Mortirolo avvolte da una coperta di nuvole e tra il fondo
valle delle cime del Caronella dove, a macchia di leopardo tra i cumuli
di nubi ancora minacciosi, appare il sereno.Indugio lo sguardo sulla bianca chiesetta di Roncaiola. Quella dolce borgata appesa a mezza montagna è una calamita che invoglia a salire.
A piedi? Oggi no. Per l’età le ginocchia mi fanno "ciao, ciao"; dovrò usare l’auto.
So per certo che lassù mi aspetta un buon bicchiere di vino. Quello del posto.
Inutile negarlo: Roncaiola mi affascina, mi piace e qualsiasi cosa stravagante che dirò potrà essere usata a mia colpa per l’ardire d’amare quella borgata.
E’ quasi mezzogiorno e, mi sembra, che un topolino mi rosicchi le budella. Mia moglie mi legge nell’animo, mi guarda a dice: andiamo dal signor Walter, cuoco d’eccezione. Per resistere ai suoi piatti, che paragono a incantevoli sirene, occorre essere degli Ulisse e farsi legare a un grosso castagno.
Io non resisto e con mia moglie mi avvio in auto verso Roncaiola. Ahimè! Giungo presso il parcheggio a lato della strada a circa 200 metri di Roncaiola.
E’ pieno, che più pieno non si può. Alcuni hanno parcheggiato alla “ napoletana “ a filo strada.
Proseguo con occhio di faina con la speranza di trovare un altro sito. Porca loca, eccomi a Roncaiola chiuso tra guard rail e altre macchine. Lì, mi accorgo che l’unico modo di parcheggiare la mia auto è quella di appenderla ad un chiodo.
Mi gratto la testa, guardo mia moglie con occhio malinconico e, con torture di collo, giro il mezzo e raggiungo di nuovo il parcheggio prima sorpassato.
Le conto. Quattordici auto stazionano serrate a fil di portiera. Otto hanno targa “grigione”, altre mi sembrano foreste, alcune sono indigene.
Per fortuna non possiedo un Suv, ma una Panda e la infilo, a lato strada, alla bell’e meglio. Tanto non dovrebbe passare il vigile.
Percorriamo a piedi i duecento metri che ci separano da Roncaiola. Guardiamo il bel panorama di Tirano e mi sovviene una idea che più sotto racconterò.
Inizierò con il dire: peccato non avere un bel parcheggio comodo sul posto in modo che i turisti e i locali possano trovare spazio per la loro auto in piazzetta o negli immediati dintorni.
Mi suonano le orecchie e sento già chi dice: se la gente potesse entrare in chiesa con l’auto lo farebbe! Duecento metri a piedi è salute, medicina per lo scheletro...
Potrebbe essere una verità, però al giorno d’ oggi tutti hanno fretta, tutti vogliono essere comodi e serviti, quindi un parcheggio in quel posto sarebbe gradito.
Guardiamo però la realtà. Mio nonno scherzando diceva che a Roncaiola facevano fatica a rimanere in piedi anche le galline, tale erano i campi declivi e gli spazi esigui.
Altri tempi, quelli di mio nonno. Siamo nel terzo millennio e qualcuno sussurra che un giorno a l’altro nascerà il primo bambino che al posto delle gambe avrà due ruote. Il Mondo ruota e gira sulle ruote e se vogliamo dare spazio al turismo dobbiamo adattarci.
A questo punto rammento l’idea. In alcuni bei posti di villeggiatura, dove lo spazio per parcheggiare le auto in centro è esiguo e i pochi parcheggi esistenti sono riservati ai residenti o allo scarico merci, nel parcheggio generalmente ubicato fuori porta esiste una segnalazione rossa che indica “parcheggio centrale esaurito”. Il verde dà via libera di accesso in centro. In questo modo si evita l’incognita di un andare e poi tornare per non aver trovato il posto auto evitando rischi e i pericoli connessi del traffico. La segnalazione verde dà la tranquillità d’accesso.
Forse si potrebbe pensare anche, nel caso di Roncaiola, di creare altri spazi liberi presso la località, recuperando terreno verso il lato montagna. Però mi pare già di sentire il brontolio del lettori che dicono: ‘ncuminciùm a sgrandì ‘l parchégg che ‘l gh’è già ilöga fò sü e pò svederà, parchè de spési de supurtà chilò a Tiràn ‘n ganà già abòt, abòt!!!
Proposte stravaganti ? Forse no, perché pensare d’agevolare il turismo conviene sempre. Il “dietro front” a Roncaiola per mancanza di posto auto suona amaro come per coloro che vogliono sentire un ‘opera e trovano il tutto esaurito al Teatro alla Scala di Milano.
Ezio Maifrè
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