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martedì 6 novembre 2012

TAGLI LINEARI: "I PARLAMENTARI VALTELLINESI PRENDANO UNA POSIZIONE"

5 novembre 2012 - Il Presidente della Provincia di Sondrio e dell'Unione Province Lombarde, Massimo Sertori, invita i parlamentari eletti in Valtellina e in Lombardia a prendere una posizione in merito ai tagli lineari e alle controverse decisioni imposte dal governo.
“Il torto più grande del Governo è nei confronti dei cittadini. Stabilire per decreto legge che i Presidenti delle Province non saranno più eletti dal popolo ma, verranno nominati dai partiti, è inaccettabile e riporta la politica a prima della legge n.81 del 1993. Crediamo, infatti, che l’elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti sia stata una delle scelte più intelligenti a maggior garanzia del diritto degli elettori di scegliere i propri amministratori”.
A parlare è il Presidente dell'Unione Province Lombarde, Massimo Sertori, a margine del Consiglio Direttivo che si è riunito in via straordinaria questa mattina a Palazzo Isimbardi, Milano, sul decreto di riordino delle Province appena approvato dal Consiglio dei Ministri. La questione dell’elezione diretta dei Presidenti, insieme ad altri due punti, sono il fulcro della battaglia contro la riforma voluta del Governo.
I tagli ai nostri enti non solo non distinguono minimamente tra amministrazioni virtuose e non, ma sono talmente insostenibili che viene da pensare si tratti di un errore. Con queste misure le Province, indipendentemente dai nuovi confini, andranno in default finanziario: con queste pesantissime riduzioni non vi sarebbe comunque la possibilità di mantenere qualità e numero degli attuali servizi ai cittadini”.
Per questo, i Presidenti delle 12 Province, invitano tutti i parlamentari eletti in Lombardia, chiamati alla conversione del decreto, a prendere posizione. “Vogliamo che sia fatta chiarezza intorno a questa riforma - sottolinea Sertori - e che emerga chiaramente qual è la volontà politica in Lombardia. Per questo proporremo un incontro a tutti i parlamentari e i segretari dei partiti politici. L’auspicio è che anche loro difendano il loro territorio con coerenza, nella loro provincia di appartenenza così come a Roma. Finora è stata del tutto
ignorata la questione centrale, che invece dovrebbe essere il presupposto di qualsiasi riforma: al Nord, infatti, le Province svolgono numerose funzioni pur costando la metà, a volte anche un terzo, rispetto a quelle del resto del Paese.”

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