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lunedì 5 novembre 2012

UN PO' DI LUCE TRA LA PAZZIA GENERALE

4 novembre 2012 - Tutti i politici, o quasi, nella nostra provincia, esultano per aver ottenuto da Roma il permesso di sopravvivere. Mi unisco al coro... (Di Giancarlo Bettini)
Esultanza che non poteva mancare a risultato positivo partorito dalla città della dolce vita. Il governo, non eletto dal popolo, aveva decretato la fine dell'Amministrazione Provinciale di Sondrio. Per sopravvivere avremmo dovuto unirci ad una o più province. A noi sarebbe mancato il numero minimo di popolazione fissato dal governo, governo voluto da Napolitano, per rimanere in vita. Non ci hanno lasciato nemmeno il tempo per dire ai cittadini maschi di consumare più viagra e per raccomandare alle nostre donne di dare addio alle pillole anticoncezionali.
Per merito della costanza del Presidente dell'Ente Massimo Sertori e di tutte le forze politiche valtellinesi i bocconiani hanno ritrovato un momento di lucidità. Voglio ringraziare in particolare un Sindaco che stimo anche se, politicamente, siamo divisi. E' il Sindaco di Sondrio Alcide Molteni che da alcuni anni sta cambiando il volto della città. Il merito forse è anche del suo nome. I genitori, ispirati, lo hanno voluto copiare da un illustre parlamentare del passato, da Alcide De Gasperi.
Ritorniamo al mio titolo dato “Un po' di luce tra la pazzia generale”. Sertori si è già espresso su ciò che desidera per il futuro. Alcuni punti andrebbero rivisti, in particolare le elezioni dei futuri rappresentanti della Provincia. Anela all'elezione diretta da parte dei cittadini. Per il momento accontentiamoci del po' di luce concessaci.
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Oggi, 3 novembre 2012, ho ascoltato alla radio una trasmissione interamente dedicata a Napoli. Non so se detta trasmissione sia stata ascoltata dal Presidente della Repubblica Napolitano. Il conduttore ha interrogato non i politici napoletani, ma gli abitanti della città del Vesuvio. Ne è uscito qualcosa di impressionante. I partenopei hanno paura non di qualche scossa di terremoto o dell'esplosione della montagna vicina. Hanno paura della camorra, delle carogne mafiose che abbondano in città ed in tutta la penisola.
Alcuni mafiosi si sono affacciati anche in Valtellina, sulla nuova 38, ma l'ottimo Prefetto Erminia Rosa Cesari ha indicato loro la via del ritorno. Colgo l'occasione per ringraziare la rappresentante dello Stato per la sua costante attività, per la sua impareggiabile simpatia. Erminia Rosa Cesari è stata trasferita. Ad Erminia auguriamo ogni bene. Sappiamo che in anni lontani villeggiava da noi. Desideriamo rivederla in futuro.
Ritorno a Napoli. Penso che i soldati italiani in azione nel Medio Oriente abbiano già avuto un numero eccessivo di morti. Suggerirei al Presidente Napolitano di fare rientrare i nostri militari per il motivo che il loro operare occorre da noi, in tutto il Paese appestato da camorra, n'drangheta, mafia e corona unita. Dichiariamo guerra alla malavita. La pena di morte da noi, purtroppo, è proibita, è permessa però in caso di guerra ed è guerra che occorre oggi da noi. Prepariamo fosse comuni per i malavitosi perché non meritano tombe con dediche.
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Immaginiamo, per un momento, la Magna Grecia priva di malavitosi, malavitosi che troviamo anche in Parlamento. Il sud del Bel Paese è magnifico. Se fosse vivo oggi Garibaldi sarebbe certamente dei nostri, non certamente per i briganti. Caro Presidente Napolitano, la Sua città è corrotta e a nulla valgono le Sue visite a Napoli, le Sue parole invitanti alla legalità. Vorrei vedere i Suoi cittadini, quelli che ho ascoltato oggi alla radio, felici, sentirli cantare le vostre canzoni, le più belle del mondo.
Giancarlo Bettini

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