30 dicembre 2012 - Chi scrive è un leghista convinto che
crede solo in Maroni, l'uomo adatto a rappresentarci in Lombardia nei
prossimi anni... (Di Giancarlo Bettini)
Non posso più vedere Umberto Bossi, di lui ho un lontano
ricordo. Meno se ne parla meglio è. Ha troppe colpe da farsi
perdonare, a mio parere qualcuno avrebbe dovuto consigliarlo dopo i
primi giorni dalla malattia. Lasciando il comando a due donne poteva
aspettarsi nulla di buono. Oggi il nostro Segretario Nazionale è
Roberto Maroni e l'uomo deve sapere che, come altre migliaia di persone,
appartengo ai leghisti della prima ora, a quelli dello zoccolo duro, a
quelli che desiderano una Lombardia autonoma, lontana dalla città della
dolce vita, da Roma che ladrona è ancora, e che ha contaminato tutto lo
stivale. Abbiamo un “Bel Paese” di ladri al punto di farci provare
nostalgia per il ventennio fascista. Ogni giorno sento persone che
invocano Mussolini. Conclusione di questo cappello: la Nazione va cambiata, ribaltata come un calzino, calzino della Befana colmo di ladri e mafiosi. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Meraviglia il comportamento dell'ex Presidente del Consiglio Monti. Anche il bocconiano, dopo averci rosicchiato i pochi denari che avevamo in un anno di presidenza, ha preso passione per la sedia del potere e, credendosi Dio, ha incollato detta sedia al suo basso posteriore. E' un fatto che non ci meraviglia perchè se coloro che per anni hanno occupato gli scranni dei palazzi romani si dovessero alzare contemporaneamente, uscendo dai palazzi tutti mostrerebbero il posteriore con la sedia attaccata. Mostrerebbero le sedie incollate a tutta Roma, turisti compresi. Spettacolo da baraccone!
Nei primi mesi del prossimo anno 2013 ne vedremo delle belle. Dovremo affrontare votazioni per il rinnovo degli Amministratori di Regioni, ma, compito difficile, dovremo votare per il rinnovo di tutti i parlamentari. Ancora. Anche il Presidente della Repubblica avrà ultimato il suo mandato e dovrà essere sostituito. Del Presidente Napolitano nutro una forma di amore-odio. Amore per certi suoi comportamenti super partes, odio quasi secolare per la sua posizione politica assunta in occasione dell'invasione dell'Ungheria da parte dei rossi comunisti. Il comunista Napolitano non mi risulta essere stato chiamato dai rossi “il migliore”. “Il migliore”, se ben ricordo, è stato il compagno Togliatti. Scrivendo allora il mio primo articolo per il “Corriere della Valtellina” l'avevo definito “il migliore dei peggiori”. Vinca, nel prossimo anno, “il migliore” italiano sul mercato. Chi scrive, ricordando Togliatti, se ne guarderà bene dal votare un rosso. Eppure qualche comunista, uscito dal letargo, potrebbe ripresentarsi a Bersani dopo essersi tolto la polvere e fatto un bagno dentro e fuori.
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Ora devo affrontare la parte più difficile del mio scrivere. Per quale motivo ho dato il titolo “Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Purtroppo un credente deve scrivere male sulla Città del Vaticano. Un leghista del nord può affrontare lo stato maggiore della Chiesa Cattolica? Certamente. Come un laico pecca, peccano anche i religiosi. Alcuni giorni or sono un Cardinale è uscito dal seminato dimenticandosi del detto antico sopra riportato. Un peccato certamente mortale quello di non osservare il volere di Cristo! Ha dato a Cesare quello che era di Dio! Vedo nel romano odierno non Cesare, ma il bocconiano Monti e il Dio in terra il Cardinale politico Angelo Bagnasco. Il nostro Cesare e il nostro Mario Monti, come scrive la stampa, si sono scambiati i regali di Natale? Anche loro pensano che il denaro “non olet”? Monti ha dato a Bagnasco il necessario per la costruzione per un opera benefica, Bagnasco ha fatto politica a favore del bocconiano. Opera benefica o meno l'alto prelato non avrebbe mai potuto dare a Cesare quello che è di Dio!!!
Dia almeno le dimissioni. Non so se entrerò ancora in una chiesa. Sarà difficile.
Giancarlo Bettini
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