22 dicembre 2012 - [GUARDA LE FOTO] Incontro molto
suggestivo, ieri e oggi, dell'atleta paralimpico Vittorio Podestà con
gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Tirano.
All'interno delle iniziative programmate dall'Istituto
Comprensivo di Tirano per il mese di dicembre, di grande rilievo è stato
sicuramente il doppio incontro tra l'atleta paralimpico Vittorio
Podestà, vincitore di tre medaglie olimpiche alle Paralimpiadi di
Londra, e i ragazzi, prima delle elementari e poi delle medie. Residente
in Emilia Romagna, Podestà è sposato con una tiranese e in valle ha due nipotini che frequentano l'Istituto Comprensivo
abduano: "Per me la Valtellina è come una seconda casa - ha dichiarato
nella breve intervista prima dell'incontro - : per i miei nipoti, ma
anche perché dopo aver avuto, a Parma, il grave incidente che mi ha
costretto sulla sedia a rotelle, ho affrontato il percorso di
riabilitazione presso l'ospedale E.Morelli di Sondalo".Il discorso del Dirigente Scolastico Luisa Porta ha introdotto "l'ospite veramente speciale" ed ha ringraziato "mamma Emanuela" per aver procurato il contatto che ha permesso a Vittorio di raccontare la propria storia ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Tirano.
"E' importante fare sport divertendosi; - ha esordito l'atleta - è importante farlo per noi stessi e cercherò di farvelo capire dal punto di vista di una persona costretta a stare seduta, ma che vive come una persona normale, anche se la parola "normale" si riferisce in realtà a un concetto indefinito". Podestà ha coinvolto gli alunni con una serie di domande e filmati che li hanno incuriositi molto.
L'atleta ha dimostrato ai bambini che le disabilità non sono, a priori, negative, ma che anzi possono rivelare alle persone i propri lati migliori, possono offrire occasioni di successo impensate come è capitato proprio a lui, che da uomo con una vita come tanti è diventato un grande atleta olimpico. Pertanto, ha continuato Podestà, è importante non essere prevenuti o manifestare atteggiamenti di pietismo verso le persone disabili, è più corretto invece cercare di capire le singole situazione e le specialità di ciascuno. Per spiegare ancora meglio questo importante concetto, l'atleta ha chiesto ai bambini cosa pensassero alla vista di una persona disabile e molti hanno riposto dicendo che provavano dispiacere. "Io non sono dispiaciuto - ha commentato l'atleta paralimpico - ora vivo una vita ancora più bella di prima: ho imparato a fare le cose che veramente mi piacciono.
Ma il concetto più importante e che Vittorio ha cercato di passare ai ragazzi è che "la vita è la cosa più importante: va vissuta nel miglior modo possibile, in qualsiasi condizione, a prescindere dalle disabilità".
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