21 dicembre 2012 - Passaggio dovuto ma non obbligato,
auspicato ma non scontato, la fusione delle tre cooperative
ortofrutticole di Ponte in Valtellina, Villa di Tirano e Tovo
Sant’Agata, realtà produttive che insieme fatturano circa venti milioni
di euro all’anno.
La fusione, che rappresenta il perno del settore in
provincia di Sondrio, è stata formalizzata ieri con l’approvazione
dell’assemblea dei soci di Melavì, che ha seguito le deliberazioni
delle singole cooperative.Il 2013 vedrà dunque l’esordio di un nuovo soggetto, forte e coeso, che rappresenterà il settore frutticolo: un risultato importante in una fase in cui il richiamo al ‘fare sistema’ e all’unione è sempre più forte, sia in ambito privato che pubblico. “C’è grande soddisfazione – sottolinea Gian Luigi Quagelli, presidente di Melavì – per la conclusione positiva di un percorso che abbiamo avviato non senza difficoltà. Ma questa, del resto, è l’unica opportunità che abbiamo per superare le difficoltà di questa fase: una migliore e più efficiente organizzazione, una razionalizzazione dei costi per presentarci più forti sul mercato e per dare avvio al progetto di sviluppo che abbiamo condiviso".
A dare il via alla fusione, di cui si parlava da alcuni anni, è stata la condivisione di un progetto di rilancio del settore frutticolo provinciale disegnato sullo sviluppo: è stato chiarito che sarà necessario puntare sull’aumento della produzione, contando sul supporto tecnico della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, sancito dall’accordo sottoscritto nel marzo scorso. Le mele di Valtellina, che si fregiano del marchio Igp, ottenuto nel 2010, piacciono ai consumatori, come ha evidenziato un’indagine, e il marchio è conosciuto, ma vi sono ampi margini di miglioramento, una nicchia di mercato che potrebbe ampliarsi. A questo si guarda e per questo si lavora.
L’integrazione delle tre cooperative risolve naturalmente anche qualche problema di natura gestionale: si risparmierà sui costi e vi sarà una migliore organizzazione delle risorse umane considerate fondamentali per la realizzazione del progetto di sviluppo.
Formalmente ora il progetto di fusione approvato dalle assemblee dei soci delle tre cooperative e di Melavì rimarrà depositato in Camera di Commercio per sessanta giorni per la presentazione di eventuali osservazioni. Trascorso questo periodo le cooperative di Ponte in Valtellina, Villa di Tirano e Tovo Sant’Agata si scioglieranno per far confluire beni e attività nella già esistente cooperativa Melavì che allargherà il consiglio di amministrazione dagli undici membri attuali a sedici con questa ripartizione: sei posti per Ponte in Valtellina, altrettanti per Tovo Sant’Agata, quattro per Villa di Tirano. Il presidente Quagelli ha annunciato che l’attuale cda nei prossimi mesi si dimetterà per andare a elezioni e comporre un nuovo consiglio.
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