La vigilia di S. Silvestro, gli “Amici del Cantun” hanno
pianto la scomparsa del loro contradaiolo Achille Rinaldi (scutum:
Cadadio) classe 1952.
Nel presepe che aveva (da 25 anni) collaborato a
costruire, oltre alla sua statuetta e a quella di Andreina, è apparsa
una candela. A 1.200 km di distanza si è accesa , a cura di Nana,
un’altra candela ai piedi della Gospa di Medjugorje, perché Aki aveva un
cuore puro.Ti conoscevo da sempre come marito e padre esemplare di Alicia e in alcune occasioni avevo apprezzato la tua generosità, come durante l’alluvione quando avevi ospitato mio figlio Stefano nella tua baita di Pra Baruzz, in zona sicura.
Sei stato coerente fino in fondo, rifiutando ogni accanimento terapeutico, lo stupido attaccamento alla vita.
Ora terrai compagnia ad un'altra contradaiola, Maria Luisa, che creava i costumi dei presepi, scomparsa anni fa… e a Rico che costruiva case e chiese, con estrema precisione.
Un famoso santo aveva detto: “che bene canta prega due volte”. Anche Fabrizio De Andrè, pure lui alla ricerca di Dio, cantava: “Dio di misericordia, il tuo Paradiso l’hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso, per quelli che han vissuto con la coscienza pura… l’Inferno esiste solo per chi ne ha paura”.
Ciao Aki.
Bernardo e “Amici del Cantun”
Durante
i funerali della mattina di mercoledì 2 gennaio, la chiesa di S. Rocco
era gremita e la folla di parenti e amici, commossa. Il sindaco di
Tirano, suo coscritto, ne ha fatto un toccante ricordo. Poi è stato
salutato con le note di Signore delle Cime... con le lacrime agli occhi
da parte di tutti.
Nessun commento:
Posta un commento