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martedì 22 gennaio 2013

SCUOLA E MEDIA EDUCATION

21 gennaio 2013 - Nelle documento datato settembre 2012 sulle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” si possono trovare molti spunti di approfondimento e riferimenti utili per i docenti sensibili alle tematiche trasversali della educazione ai media.
Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia di ogni Istituto scolastico nazionale. Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni nazionali costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle singole Scuole. Sono un testo aperto, che ogni scuola è chiamata ad assumere e a contestualizzare nel proprio curricolo in modo coerente con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.
Cosa si legge nelle Indicazioni nazionali? Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Gli obiettivi di apprendimento individuano poi i campi del sapere, le conoscenze e le abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Gli obiettivi di apprendimento vengono utilizzati dalle Scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica.
Il compito specifico del primo ciclo di istruzione è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato anche all’uso consapevole dei nuovi media. (pag 24). La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a un semplice aumento dei mezzi implicati nell’apprendimento.
Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multidimensionale (pag 4). Nel processo di apprendimento l’alunno porta una grande ricchezza di esperienze e conoscenze acquisite fuori dalla scuola e attraverso i diversi media oggi disponibili a tutti.
L’azione didattica dovrà opportunamente richiamare, esplorare, problematizzare, valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti. (pag 26). L’uso di tecnologie informatiche consentirà di ampliare spazi, tempi e modalità di contatto e interazione sociale tra individui, comunità scolastiche e territoriali (pag 37). I nuovi strumenti e i nuovi linguaggi della multimedialità rappresentano ormai un elemento fondamentale di tutte le discipline. Per quanto riguarda le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le tecnologie digitali, è necessario che oltre alla padronanza degli strumenti, spesso acquisita al di fuori dell’ambiente scolastico, si sviluppi un atteggiamento critico e una maggiore consapevolezza rispetto agli effetti sociali e culturali della loro diffusione, alle conseguenze relazionali e psicologiche dei possibili modi d’impiego. Compito educativo cruciale che andrà condiviso tra le diverse discipline scolastiche (pag 66).
Il percorso relativo ad arte e immagine - si legge nelle Indicazioni - permetterà ad esempio agli alunni di esprimersi e comunicare sperimentando attivamente le tecniche e i codici propri del linguaggio visivo e audiovisivo, di leggere e interpretare in modo critico e attivo i linguaggi delle immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc) e quelli multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.), di realizzare elaborati personali e creativi sulla base di un’ideazione e progettazione originale e con l’utilizzo di molteplici tecniche, incluse quelle audiovisive e multimediali.
Tutte le sollecitazioni in tema di educazione ai media provenienti dalle Indicazioni nazionali andrebbero successivamente tradotte e concretizzate nel curricolo di istituto, che è lo strumento del quale ogni scuola si è dotata in virtù della propria autonomia.
Luca Vitali ( coordinatore AIART provincia di Sondrio)

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