"So' cattolico, nun so' santo, diceva un vecchio onorevole
DC, di quelli che non fabricano più. Giusto. Perciò, caro Magdi
Cristiano Allam, nessuna predica. Il fatto è che ho letto e riletto la
tua abiura, e ancora non capisco dove stia il problema... (Di Giancarlo
Bettini)
C'è un sacco di gente, nella Chiesa cattolica, che
riguardo all'Islam la pensa come te. La diversità di posizioni nella
Chiesa appartiene alla sua natura profonda, i cui valori fondamentali
sono bene espressi nel Credo e nel Catechismo della Chiesa cattolica:
due cose che tu conoscevi bene prima di convertirti al cattolicesimo nel
2008... ”.E' l'inizio dell'articolo apparso sul quotidiano “Il Giornale” il 27 marzo 2013 a firma Luca Doninelli. Doninelli deve conoscere bene il collega Magdi Cristiano Allam se gli da del tu. Per rendere comprensibile quanto segue devo fare una breve storia della vita di Magdi. Nel 2008 il giornalista è passato dalla religione islamica (praticata nel suo paese natale) a quella cattolica. In questo inizio di primavera il giornalista ha scritto su “Il Giornale” che abbandona il cattolicesimo, ma che continua a credere “nel Gesù che ha amato sin da bambino”. Sul citato quotidiano sono apparsi vari articoli di giornalisti che invitano Magdi a soprassedere nel suo intento. Altri quotidiani a tiratura nazionale hanno riportato la notizia. Ad esempio su “La Stampa” del 25 marzo Marco Tosatti ha titolato “Me ne vado dalla Chiesa cattolica”. Tosatti cita due probabili motivi che hanno portato Magdi Cristiano
Allam all'abiura:
- il primo risiede nel relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell'Islam come vera religione.
- il secondo motivo, che ha fatto da detonatore, è stata la reazione all 'elezione di Papa Francesco, “la popolatria che ha infiammato l'euforia per Francesco I e che ha rapidamente archiviato Benedetto XVI ”.
Cosa potrebbe aggiungere a quanto sopra scritto un povero valligiano? Poco o nulla. Ho sempre letto gli articoli di Magdi Cristiano Allam e ne ho condiviso i contenuti. Per me, per il mio modo di pensare, è un secondo Vittorio Feltri. Feltri si dichiara ateo, ma ne vorrei di atei come il bergamasco! I lettori, quei pochi che mi seguono, sanno che sono innamorato del pensiero di una scrittrice che riposa in quello che definisco “Paradiso Laico”, di Oriana Fallaci. Sanno inoltre, i lettori, che sono “parzialmente” cattolico e l'ho dimostrato non condividendo l'uscita di un alto prelato che non ha rispettato il pensiero di Cristo prima delle ultime elezioni nazionali: “Dare a Cesare... ”. Come si fa a parlare male del novello Pietro, di Papa Francesco? Il mio pensiero su Sua Santità l'ho già riportato su questo giornale on-line. Non se ne può parlare che bene. Dio, a differenza di noi mortali, ha nello Spirito Santo un immenso aiuto! Ed è stato lo Spirito Santo che dalla lontana, e parzialmente italiana, Argentina l'ha chiamato a Roma. Un nostro conoscente, Sua Eminenza il Cardinale Francesco Coccopalmerio, con mamma valtellinese, in TV ha detto “Approvo in toto la libertà che dimostra il Pontefice, il ritrovarsi tra la folla, ma qualche pazzo, tra le migliaia di persone, lo possiamo sempre trovare”.
Giancarlo Bettini
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