29 marzo 2013 - "In un inverno in cui il turismo montano
comincia a segnalare flessioni, perdere la guida della DMO è un
problema,
il lavoro di promozione e organizzazione turistica non può arrestarsi ma
deve trovare ancor più decisa incisività".
In pochi giorni emergono alcuni dati su cui il settore
turistico valtellinese dovrebbe riflettere. Si comincia con le
dimissioni del Presidente di DMO Mario Cotelli, seguite da quelle del
consigliere Guido Melé, che lasciano così in carica solo un membro del
direttivo del soggetto deputato al coordinamento dell'operatività promo-
turistica provinciale, di fatto ingessandolo finché, presto si auspica,
la Provincia non reintegrerà i nominativi dei dimissionari.Federalberghi pubblica i dati sui trend dell'inverno: -9% del giro d'affari generato dalle settimane bianche 2012, -17,5% sul giro d'affari legato ai week-end sulla neve rispetto all'anno precedente. La Montagna di Lombardia traccia un bilancio provvisorio che evidenzia un calo medio globale degli accessi sugli impianti, la Valtellina segna -2,5% in lieve flessione, pur potendo contare su realtà trainanti quali la Valmalenco (+15,8%) e Madesimo (+3%) - (fonte Corriere della Sera, 25 marzo 2013, pag. 13 inserto Lombardia).
Di fronte a questi trend occorre quindi poter contare in una immediata ripresa dell'operatività di DMO, ricominciando dal punto in cui anche il Presidente uscente di DMO era giunto, superando i primi altalenanti periodi di partenza e rodaggio: collaborazione con le espressioni turistiche territoriali e valorizzazione di un'identità d'insieme che sia somma dei singoli punti di forza. Ricominciare da una logica, in cui tutti possano contribuire secondo capacità, potenzialità e possibilità al miglior risultato complessivo del sistema Valtellinese.
I dati statistici di questo inverno non possono che suggerire di lavorare in questa direzione e con urgenza poiché, pur con troppi mesi di scarsa operatività di DMO ed ancora molti limiti da risolvere, il turismo valtellinese sta 'tenendo' (sempre che tenere sia un successo) e, con un minimo sforzo comune, potrebbe addirittura dimostrarsi una rivelazione controtendenza.
Sui territori/destinazione sarebbe opportuno rafforzare i poli d'aggregazione.
Con particolare riferimento alla Valmalenco, il Consorzio Turistico ha dimostrato risultati solidi grazie allo spirito di condivisione dimostrato da Associati, Unione dei Comuni della Valmalenco, Comunità Montana Valtellina di Sondrio e gli altri Enti del Mandamento che ne sostengono l'operatività quotidiana.
A questo proposito pare davvero difficile comprendere come si possa additare “il campanilismo” come nociva affezione del modello turistico valtellinese. Il turismo dovrebbe essere, anzi, la valorizzazione intelligente del “campanile”, in cui non prevalga la guerra tra “parrocchie”, ma lo sforzo comune per far emergere in modo competitivo l'intero comparto provinciale. Pur scrivendo dalla Valmalenco, non nascondiamo che la Valtellina ha nei “campanili” di Livigno e Bormio due fattori trainanti, ma è anche vero che tutte le altre destinazioni possono concorrere al risultato globale della soddisfazione del turista che guarda alla provincia di Sondrio per le proprie vacanze, ciascuna con le proprie peculiarità.
Risponde invece al falso e ad un'ottusità che non dovrebbe essere nemmeno additabile ai professionisti del settore, il solo vociferare di rivalità e concorrenza tra i Consorzi Turistici locali e la struttura di coordinamento turistico provinciale: un atteggiamento che non trova riscontro né oggi, né nel passato, perché da decenni tutte le destinazioni valtellinesi, nessuna esclusa, hanno inteso e dimostrato nella pratica quanto la collaborazione e l'unione possano rafforzare gli esiti del proprio lavoro.
L'auspicio è che chi sarà chiamato a proseguire l'impegno di DMO Valtellina possa comprendere e condividere questa riflessione, affinché si possa partire da un patrimonio operativo consolidato, per poi migliorarlo e renderlo ancor più efficace nell'azione.
Al contrario, azzerare decenni di esperienza per azzardare nuovi assetti e spendere ore in riunioni senza applicazioni “sul campo” non gioverebbe a nessuno, specie all'incombente cospetto dei dati proposti poco sopra.
Roberto Pinna
Direttore Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco
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