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giovedì 4 aprile 2013

LE PAROLE DI UNA VOLTA: "acqua"

Acqua nei vecchi dialetti lombardi e valtellinesi può essere una parola polisemica, con più significati... (Di Giac)
Il primo significato è naturalmente "acqua"; posso dire: "bèvi an bicér d'acqua", bevo un bicchiere d'acqua oppure "l'acqua da l'Ada 'l è tòrbola", l'acqua dell'Adda è torbida. Da notare che, siccome non esiste un solo modo di trascrizione del dialetto "acqua" può essere scritto nelle nostre parlate locali anche semplicemente "aqua".
Un altro uso di questa parola è "sorgente". In direzione Est di Stazzona di Villa di Tirano si trova una piccola fonte, poco sotto i vigneti, sulla destra della strada che sale in direzione dei casolari della "Pulùga": questa sorgente con acqua stagnante è chiamata "Acqua Morta" e dà origine a un rigagnolo che scorre in una specie di vallecola chiamata "Al valée da l'acqua morta". Questo valée si dirige verso una località di frutteti chiamata "Bunginèla".
Infine, se si dice "acqua tutta la nocc" significa pioggia tutta la notte, oppure "'l è scià acqua", sta per piovere. Un proverbio sentenzia: "l'acqua pus'ciavina la bagna miga la Valtelìna", la pioggia della Valle di Poschiavo non bagna la Valtellina. Inoltre, nei vigneti "dà su l'acqua" o anche "bagnà" è fare i trattamenti antiparassitari. Di tutti questi usi è diventato raro l'uso di "acqua" come sorgente, però in qualche caso la parola ora sta a indicare un nome di una località.
Nel concludere è giusto fare notare che il dialetto, come tutte le lingue, ha un uso delle sue parole complicato. Il fatto è che, la vecchia lingua locale, ora usa un numero più limitato di termini e parole: per queste ragioni non è facile rendersi conto di come il dialetto era realmente in passato quando i parlanti lo usavano a tempo pieno, non solo per parlare in famiglia o tra amici.
Giac

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