26 maggio 2013 - E' uscito "Uno scrigno chiamato pian di
gembro", il nuovo libro di Ivan Monti. Nel volume, ricco di immagini,
esaminato ogni aspetto dell’altopiano con la torbiera.
Non esisteva, fino a oggi, una pubblicazione che
trattasse l’altopiano di Pian di Gembro a 360°. A colmare la lacuna ha
pensato Ivan Monti, con il suo Uno Scrigno chiamato Pian di Gembro, un
compendio da pochi giorni in edicola, utilissimo per il visitatore.
Situata a 1350 m. d’altitudine, a poche centinaia di metri dal Passo di
Aprica, la Riserva Naturale Botanica di Pian di Gembro è nota ai più
per alcune caratteristiche che negli ultimi decenni l’hanno resa famosa
ed apprezzata. La torbiera, prima di tutto: naturale evoluzione di quel lago che la simultanea convergenza di ben tre ghiacciai aveva creato.
Tuttavia, la caratteristica più suggestiva per il visitatore medio è l’inquietante presenza di piante carnivore, in grado però d’intrappolare solo piccoli insetti. Seguono i voli radenti di variopinte libellule, la voga dei germani reali, il frastuono delle rane, le belle fioriture palustri, la pesca dell’airone cenerino, ecc. Non ultimo aspetto d’interesse dell’area, per nulla in conflitto con il pregevole ambiente naturale, è quello sportivo. Una spessa coltre di neve, infatti, copre d’inverno il gran numero di specie vegetali, trasformando Pian di Gembro in una quieta arena per la pratica dello sci di fondo, che gode d’un grande paesaggio.
Uno scrigno chiamato Pian di Gembro, dell’appassionato dottore comasco in Beni culturali Ivan Monti, è suddiviso in tre capitoli, che recuperano ciascuno un aspetto, ordinandolo in un testo con il dichiarato intento di analizzare a tutto tondo l’altopiano.
Il libro è disponibile in tutte le librerie e le edicole da Aprica a Tirano.
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