25 giugno 2013 - Dopo il parziale interessamento di una
merchant bank milanese, la Cantina di Villa di Tirano sembra essere
ormai stata abbandonata: molti i risvolti negativi per il commercio del
vino e il territorio.
Con 2 milioni e mezzo di euro di debiti, la Cantina
Cooperativa di Villa di Tirano (che raggruppa attualmente circa 300
soci che conferisco uva per l'imbottigliamento a marchio "Cantina di
Villa") si è avviato nell'ultimo anno e mezzo ad un periodo molto difficile. "Prima
- ci ha confidato un ex dipendente - ci si barcameneva, ma poi la
situazione si è fatta critica". L'interessamento da parte della "Apri
Sviluppo spa", formalizzato durante l'assemblea del febbraio scorso,
aveva gettato luci e ombre sulla Cooperativa.Molti soci avevano sperato, con l'acquisizione di un ramo d'azienda da parte della merchant bank milanese, di riprendere serenamente la propria attività e vedere pagate le vendemmie arretrate (circa 1 milione e 400 mila euro); la "Apri Sviluppo spa" si era infatti detta disponibile, secondo quanto riportato da La Provincia di Sondrio, a finanziare 3 milioni e 370mila euro per rilevare lo stabile, il magazzino del vino e le attrezzature.
Le possibili ombre di questa operazione erano state rilevate da Michele Corti, ruralista e docente presso l’Università degli Studi di Milano. Il professore aveva ipotizzato che l'interessamento della "Apri Sviluppo spa" fosse probabilmente dovuto ad una speculazione legata alla produzione super incentivata di energia da biomasse (sarmenti e vinacce) e magari alla costruzione di una centrale, con ricadute importanti sull'inquinamento.
Sono passati quattro mesi da quell'assemblea e la Cooperativa sembrerebbe ormai abbandonata a sè stessa. Secondo quanto riportato da La Provincia di Sondrio e confermato a questo giornale da un ex dipendente, all'interno della Cantina di Villa di Tirano sono rimasti a lavorare, dopo il licenziamento volontario dei dipendenti che "da mesi non ricevevano lo stipendio", "solo il Presidente, una segretaria (che dovrebbe andarsene a luglio) e alcuni ragazzi di colore assunti per curare i vigneti e seguire l'imbottigliamento".
Chiamando in Cooperativa ha risposto il Presidente della Cooperativa, Gianpietro Poletti, che non ha confermato le indiscrizioni emerse e lo stato di abbandono della Cantina: "Settimana prossima - ha detto sibillinamente - dirò qualcosa a riguardo".
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