23 agosto 2013 - Interrogazione della Lega Nord in
Parlamento: “Chiarezza sul redditometro applicato ai frontalieri. Non
deve essere una trappola per lavoratori onesti”.
“Il Governo scrive le leggi e introduce i provvedimenti
ma si dimentica sempre della situazione anomala dei frontalieri che
pagano le tasse in Svizzera e rimpinguano le casse dello Stato italiano
attraverso i trasferimenti. Non vorremmo che l’applicazione del nuovo redditometro, che disporrà accertamenti qualora le spese dei contribuenti superassero del 20% le entrate, penalizzi lavoratori onesti per il solo fatto che i loro salari spesso vengono accreditati direttamente su conti svizzeri,
e non risultano quindi in Italia”. Così il senatore Jonny Crosio
nell’annunciare l’iniziativa della Lega Nord: un’interrogazione per
chiedere chiarimenti al ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio
Saccomanni.“Il rischio, neppure troppo remoto – evidenzia il senatore valtellinese – è che i frontalieri incorrano in questi accertamenti per il semplice motivo che i loro salari rimangono sui conti delle banche svizzere, una situazione anomala ma assolutamente regolare che riguarda lavoratori che pagano regolarmente le tasse. Vogliamo sapere se il Ministero abbia previsto il loro caso e come intenda procedere”.
Una questione, fra le tante aperte, che potrebbe penalizzare i frontalieri o quantomeno creare loro dei problemi qualora non fosse gestita nel migliore dei modi. "La Lega Nord - fa sapere il partito di Maroni - che da anni si batte in Parlamento per chiedere che i 270 milioni di euro dello speciale fondo per i frontalieri, da loro stessi accumulati, ma che giace nelle casse dell’Inps, non venga scippato, ha sollevato la questione del redditometro affinché questi lavoratori, che già subiscono i disagi derivanti dal lavoro oltrefrontiera, non siano ulteriormente penalizzati".
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