2 settembre 2013 - Una bella giornata di sole ha reso ancor
più suggestiva, ieri, “La rievocazione del matrimonio tra Azzo II Besta
e Agnese Quadrio celebrato a Teglio nel 1528”. (Di Ivan Bormolini)
La rievocazione presentata ieri a Teglio ha permesso di
conoscere la storia, le tradizioni e la civiltà che animarono Teglio in
quel periodo storico.Bellissima dunque la rappresentazione di questo matrimonio tra questi due giovani; il ventenne Azzo II Besta, figlio di Azzo I Besta e Ippolita Alberti, ha sposato la diciassettenne Agnese, figlia secondogenita del Cavallier Antonio Maria Quadrio, personalità di spicco della valle, e di Lucia Gambara.
La giornata nella stupenda e storica cornice di Teglio è partita nella mattinata di ieri, e proprio come avvenuto nella storia di quel giorno, si sono ripercorse le tappe di questo matrimonio.
Nella mattinata, in attesa della sposa, gli Sbandieratori “Torre dei Germani” hanno annunciato l’evento; successivamente sono state pronunciate le Grida dell’amnistia e liberazione di prigioni. E’ seguito il pranzo rinascimentale “La Razion Tellina”.
Alle 14.15 c’è stato l’arrivo della sposa; Azzo ha accolto Agnese e il corteo, con illustri ospiti e contradaioli, ha accompagnato gli sposi verso la scena del rito nuziale e quindi c’è stata la celebrazione del matrimonio.
Successivamente il corteo storico è partito verso il campo sportivo dove, oltre all’esibizione degli sbandieratori, si sono tenuti alcuni giochi tra le storiche contrade.
Accompagnati dal suono delle Cornamuse Bergamasche, il corteo ha ripreso il cammino sino a Palazzo Besta. Nella meravigliosa cornice dei giardini del palazzo si è rievocato il banchetto nuziale, dove i rappresentanti di ogni contrada hanno portato in dono agli sposi diversi alimenti, animali, vini o prodotti dell’artigianato tipico di ogni contrada.
Si è trattato di una grande manifestazione curata in ogni dettaglio, dall’organizzazione dell’evento, ai personaggi e ai bellissimi costumi dell’epoca; è positivo vedere come tante persone si impegnino per far rivivere momenti importanti della nostra storia.
Ivan Bormolini
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