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mercoledì 23 ottobre 2013

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA SU ETTORE SCOLA

In collaborazione con la Pgi Valposchiavo, l’esperto di cinematografia e drammaturgo Lukas Rüsch propone, come ormai tradizione, una rassegna dedicata alle più memorabili pellicole italiane. Dopo Fellini e Antonioni, la scelta è caduta su un’altra icona del cinema italiano: Ettore Scola.

Vedere i film di Ettore Scola significa passare in rassegna un secolo intero. I suoi racconti partono, infatti, dal microcosmo di un individuo o di un gruppo, e si estendono fino a diventare cronaca di tutta un’epoca. Apprezzato dalla critica, ma gradito anche dal grande pubblico, il cinema di Ettore Scola si può definire commovente e distanziato allo stesso tempo.
C’ERAVAMO TANTO AMATI
Commedia, 121 min. Italia, 1974 – con Sandra Sandrelli, Nino Manfredi e Vittorio Gassman
Il film percorre tre decenni di storia del Dopoguerra italiano tramite tre uomini che si sono conosciuti, da partigiani, durante la guerra. Che cosa sopravvivrà dalla loro esperienza comune in tempi di pace? Gianni, avvocato, si lascia sedurre dallo splendore di una grande carriera. Nicola incorpora l’intellettuale che si attiene alle sue convinzioni ad ogni costo. Antonio, infine, rimane sempre uguale a sé stesso; era portantino e portantino rimarrà.
Questo film ha fondato la fama di Ettore Scola quale regista che sa dipingere un affresco storico senza perdere il filo delle biografie intime. I suoi caratteri sono, infatti, ancorati in una realtà politica e sociale minuziosamente fondata. Scola non è soltanto il coetaneo dei suoi personaggi, ma si riconosce nelle loro speranze e nelle loro disillusioni, che sono profondamente umane. In questo film il regista si permette di inserire anche il proprio mestiere - il cinema - in modo svariato. Incontriamo così Fellini nel ruolo di Fellini e Mastroianni come Mastroianni. La possibile conclusione è pronunciata poi in un discorso tenuto da Vittorio de Sica: «Credevamo di cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi.»
UNA GIORNATA PARTICOLARE
drammatico, 105 min. Italia, 1977 – con Sofia Loren e Marcello Mastroianni
6 maggio 1938: una data storica per l’Italia fascista. Il Duce riceve la visita di Adolf Hitler. Tutta Roma è mobilitata da una sfilata gigantesca. In un caseggiato spopolato sono rimasti due abitanti - Antonietta e Gabriele - che non si sono mai incontrati prima e che si troveranno per caso. Lei è una casalinga frustrata, stanca della sua esistenza di serva prolifica di un marito dittatore. Lui è un ex annunciatore radiofonico, licenziato ufficialmente per sovversione, ma in realtà cacciato perché omosessuale. Antonietta è subito attirata dal fascino discreto dell’uomo sconosciuto.
Pian piano i due mondi, che non potrebbero essere più diversi, si avvicinano. Quest’avvicinamento basa su una sincerità senza limiti: entrambe devono esibire il loro nocciolo ferito. Scola li accompagna senza voyeurismo da una distanza tenera, e l’esperimento riesce grazie agli attori. Vediamo Sofia Loren e Marcello Mastroianni in un contesto che ci fa dimenticare tutti gli altri film che li hanno come protagonisti. L’intimità del loro amour fou è contrastata da un sottofondo violento e onnipresente: nel cortile del caseggiato echeggia la trasmissione radiofonica della parata fascista.
BALLANDO BALLANDO
Commedia, 100 min. Italia, 1983 - con i membri del «Théâtre de Campagnol» di Parigi
Il film è ambientato in una sala da ballo della periferia di Parigi, dove dal 1936 a oggi s’incontrano, di sabato, piccoli borghesi, commesse, operai. La sala è la piattaforma per i delusi e gli esclusi. Tutti sono celibi e là per ballare. Li accompagniamo dalla guerra fino all’attualità della musica pop: sono cambiate le mode e i generi musicali, il bisogno di vicinanza rimane però sempre lo stesso.
«Ballando, ballando» è un film senza dialoghi. È una mescolanza di generi diversi, una fusione tra «varietà», pantomima e balletto. La sala da ballo è il telo di proiezione per quarant’anni di storia francese. Il filo rosso è costituito dai temi della solitudine e delle vicende dalla gente semplice. Per questo film il regista ha tratto la sceneggiatura e la compagnia di recita da una produzione teatrale francese.
LA FAMIGLIA
Drammatico, 127 min. Italia, 1986 – con Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Fanny Ardant e Philippe Noiret
Un unico spazio scenico: un appartamento borghese a Roma. Un unico soggetto: la famiglia. Gli unici protagonisti: i membri di questa famiglia. Il film inizia con un battesimo nel 1906 e finisce nel 1986 con l’ottantesimo compleanno del lattante di allora. Percorriamo con la famiglia tutte le vicende di questi ottant’anni: le nascite, i matrimoni, l’ inganno e la riconciliazione, le banalità e le eccitazioni, le malattie e la morte. Ettore Scola intreccia la storia dell’intimità con le scosse che penetrano da fuori nell’appartamento: la prima guerra mondiale, il fascismo, la seconda guerra, il caos del Dopoguerra e la fase di prosperità degli anni ’60 e ‘70.
Ancora una volta Scola affascina con un elegante flusso narrativo, malgrado la complessità del soggetto. Il merito di questa coerenza va soprattutto a Vittorio Gassmann, per cui il regista ha creato un personaggio su misura. Gassmann inizia il film da nonno fiero che partecipa al battesimo del 1906, e scompare poi di scena con la morte dello stesso nonno. Rientra dunque - in carne e ossa – nel 1946, assumendo il ruolo di capo famiglia: che non cederà fino all’ottantesimo compleanno.
CHE ORA È?
Commedia, 102 min. Italia, 1989 – con Marcello Mastroianni, Massimo Troisi e Anne Parillaud
Un avvocato sessantenne visita il suo figlio trentenne che a Civitavecchia sta terminando il servizio di leva. In seguito al divorzio dei genitori padre e figlio si erano completamente distanziati. Il padre cerca così di colmare la lunga assenza, offrendo al figlio dei regali costosi: un appartamento situato nel centro di Roma e una macchina lussuosa. Il figlio ne è però solo imbarazzato, non sa che farsene.
I due passano una giornata intera insieme, alla ricerca di un’affinità qualunque, un’escursione in quota, tra silenzio e loquacità disperata.
Ettore Scola ha composto una partitura per due dei suoi attori prediletti, due virtuosi del mestiere; Marcello Mastroianni e Massimo Troisi. Nel film i due cambiano a piacere la tonalità, tra euforia e disperazione. Il regista si è persino concesso di lasciar emergere i loro manierismi: non impedisce a Mastroianni di essere sentimentale e concede a Troisi di parlare con il suo napoletano nasale.
Le proiezioni si tengono di mercoledì sera alle 20.00 presso la biblio.ludo.teca «La sorgente» a Poschiavo (Via dal Cunvent).
  • 13.11.2013: C’eravamo tanto amati
  • 20.11.2013: Una giornata particolare
  • 27.11.2013: Ballando, ballando
  • 4.12.2013: La famiglia
  • 11.12.2013: Che ora è?
Le serate sono aperte a tutti gli interessati. Quota d’iscrizione per tutte le proiezioni: 50 CHF (soci Pgi: 40 CHF). Ingresso singolo: CHF 10.
Iscrizioni e informazioni: valposchiavo@pgi.ch - +41 (0)81 839 03 41

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