L’umanità ritengo si possa suddividere in tre categorie distinte:
- La prima è quella che ascolta con grande fede la parola del Signore e crede ciecamente “beati coloro che crederanno senza vedere”. Hanno una fede superiore a quella dell’Apostolo San Tommaso, che voleva mettere il dito nelle ferite delle mani, dei piedi, del costato del Cristo risorto, dicendo: “Se non tocco, non credo”;
- La seconda categoria è quella di chi non crede a nulla e vive apparentemente felice e senza problemi. Ad essi rammento solo una frase di Sathya Sai Baba: “Migliaia sono le strade che portano al divino. La malattia come la morte, le difficoltà economiche come la ricerca pura”. Basta dare tempo al tempo.
- La terza categoria è quella che ritiene che l’inganno sia sempre dietro l’angolo, in questo mondo di furbi, e si dicono “perché devo credere che 6-8 ragazzi-ragazze possano vedere la Madonna, quando io che sono un buon cristiano, non vedo niente? Mi vogliono forse ingannare per burla, per protagonismo, per scopi economici???”
Voglio quindi avventurarmi su tale terreno minato, consapevole che un solo passo falso mi può far saltare in aria, ma ho la certezza di una verità scritta da Leonardo Da Vinci: “Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire”.
Se ritenete che tale genio sia un po’datato, vi rammento le parole del Dalai Lama: “Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’occidente è che perdono la salute per fare i soldi, e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera, che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto”.
Sembra proprio che la Madonna (Gospa, in Croato) oltre a parlare tutte le lingue del mondo e in dialetto, prediliga i giovani fanciulli-fanciulle per rivelarsi al mondo e confidando numerosi segreti (10 a Medjugorje), disdegnando i ricchi che accumulano lo sterco del diavolo, i potenti, i sapienti.
Così è successo a Lourdes con Bernadette Soubirous nel 1858 mentre raccoglieva legna sul greto del fiume, nei pressi di una grotta; a Fatima (Portogallo) con Lucia, Francesco, Giacinta (il 13 maggio 1917, con appuntamento il 13 di ogni mese. L’ultima apparizione il 13 ottobre 1917 alla presenza di 70000 fedeli: in questa occasione si sarebbero verificati fenomeni meteorologici straordinari come la rotazione del sole per 10 minuti); a La Salette (Francia) con due piccoli pastori, il 19 settembre 1846; a Medjugorje il 24 giugno 1981 con Vicka, Marija, Ivan, Jakov, Mirjana, Ivanka. Al santuario di Gallivaggio, in Valchiavenna, la Madonna apparve il 10 ottobre 1492 a due bambine che stavano raccogliendo le castagne; il nostro beato Mario Homodei, con l’apparizione del 29 settembre 1504, all’alba mentre raccoglieva i fichi, era inetà matura e rappresenta un po’l’eccezione, che conferma la regola.
Una domanda sorge spontanea: mentono tutti? Soffrono di disturbi mentali e visivi? I veggenti di Medjugorje, grazie ai filmati della moderna tecnologia (impensabili secoli fa) cadono in estasi contemporaneamente inginocchiandosi come un solo uomo. Guardano con occhi spalancati in una sola direzione, seguono all’unisono con lo sguardo la discesa e la salita al cielo della Gospa. Perdono la percezione esterna di ciò che succede a loro; anche se stimolati non sentono il dolore, sono letteralmente fuori dal mondo. Avendo assistito personalmente a due apparizioni, di Mirjana alla croce blu, e di Marija nella sua cappella, le ritengo assolutamente veritiere. Non posso dire di aver visto “qualcosa” con i miei occhi, ma solo dopo attraverso il videofonino del tredicenne di Colico Michele Gaggi; così quando vado a farmi i raggi X o la TAC non vedo nulla, ma la mia immagine interna appare su una pellicola fotografica. Quando rispondo al cellulare non vedo onde Hertziane ma sento però la voce; idem con la TV dove vedo le immagini; non sento gli ultrasuoni del fischietto usato per addestrare i cani e se dovessi respirare per pochi secondi un gas nervino, la sorella Morte sarebbe più veloce di un falco pellegrino (320 km/h). Solo dei pazzi si sognerebbero di dire che tale gas (sarin) non esiste, solo perché è incolore, inodore, insapore… E se andiamo a festeggiare in cantina con un tintinnare di calici, ricordiamoci che abbiamo un ospite invisibilenon gradito: il GAS RADON.
In Svizzera ed in Italia (eccetto la Sardegna) tale gas dovuto al decadimento del radio radioattivo è presente in concentrazioni anche oltre la soglia di tolleranza. Voi non lo sapete né lo vedete, ma basterebbe mettere dei dosimetri neri a forma semisferica grandi come mezze mele e mandarli in laboratorio dopo sei mesi, così non possiamo dire: “beata l’ignoranza che ti fa star bene di testa, di cuore, di pancia” perché col tempo il gas radon produce il cancro ai polmoni anche se non abbiamo mai fumato! Arthur Schopenhauer diceva: “L’intelligenza è invisibile per l’uomo che non ne ha”. Nessuno di noi percepisce il magnetismo terrestre se non tiene in mano una bussola. Dobbiamo renderci conto che i nostri poteri sono limitati e riconoscere che qualcuno può essere più degno, o dotato, o gratificato per ricevere “segnali strani”. Chi ha studiato un po’la vita dei santi sarà rimasto colpito da certe loro doti straordinarie… come San Francesco, con le stimmate, il primo della storia. Quelle di Padre Pio avevano detto che erano frutto di isterismo, al che ha risposto: <>. Per le stimmate confesso che nutro un dubbio e sono perplesso perché non si può appendere – crocifiggere un uomo infilando due chiodi nel palmo delle mani, perché per il peso queste si strapperebbero, anche ammesso che sulla croce avessero messo un sostegno sotto la schiena, come a volte si vede raffigurato. I chiodi andrebbero messi ai polsi, e in qualche vecchio crocefisso sono proprio posizionati lì. Perché allora si vedono le stimmate dei santi proprio sul palmo??? Anche la rappresentazione del Cristo che trascina la croce no mi convince del tutto, perché i Romani usavano conficcare il palo verticale nel terreno e al condannato facevano trasportare solo il legno corto. Possono apparire solo dei dettagli che non pregiudicano la verità ma è importante la precisione per fugare ogni dubbio, di come vengono ricostruite le vicende storiche. Che i veggenti di Medjugorje siano in buona fede, personalmente ne sono certo, altrimenti non avrebbero resistito nel tempo e alle minacce della polizia slava comunista ed atea, che voleva stroncare sul nascere il fenomeno, mettendo in prigione e torturando anche padre Jozo per oltre un anno (17 mesi). Da ragazzini non potevano certo pensare a interessi economici come la costruzione di ristoranti, alberghi, centinaia di negozi di souvenir, e di portare milioni di fedeli in tale sperduta località della Bosnia Erzegovina, priva di vere attrattive turistiche ad eccezione delle cascate di Kravica.
Ritornando alle straordinarie facoltà dei nostri santi, sembra assodato che San Giovanni Bosco conoscesse la data di morte delle persone con cui entrava in contatto; che a Padre Pio (ora santo) bastava dare la fotografia di qualcuno scomparso in guerra per farsi dire se era ancora vivo o morto; che avesse il dono della ubiquità, ovvero la sua presenza in due luoghi distinti nello stesso momento. Impossibile diranno in tanti; così come diranno impossibile che anche i veggenti vedano da 32 anni la Madonna ogni giorno, o quasi e ricevano centinaia di messaggi, per non dire migliaia. Se a qualcuno interessa il mio parere direi che l’impossibile non esiste, mentre i miracoli con guarigioni immediate e definitive esistono!!! A Medjugorje come in altre parti del mondo, dovuti alla fede, alla volontà divina: “Io sono la vite, e voi i tralci, chi rimane in me porta molto frutto” (Gv 15, 1). Andate a Medjugorje per una “full immersion” nella bontà, nella pace, nella fede, per convertirvi e tornare rigenerati.
Mi ero fatto una domanda: i veggenti mentono? E ho trovato la risposta: da albero sano non nascono frutti cattivi. Essendo i frutti di Medjugorje sicuramente buoni ed innumerevoli come le stelle del cielo, l’albero non può essere che sano e buono. Dal Vangelo secondo Luca (17, 5-10): “In quel tempo gli Apostoli, dissero: <> il Signore rispose: <>”.
Ascoltiamo quindi con attenzione, con fede, le parole della regina della pace e le testimonianze dei suoi veggenti, che ci giungono da una terra lontana. Parole luminose come un faro nella notte, per guidarci al sicuro in un mare in tempesta.
“Il Cittadino Tiranese”
Bernardo Gabriele Ferrari
N.B.: nel 1984 una equipe guidata dal prof. Henry Joyeux dell’università di Montpellier (Francia) esaminò i veggenti prima, durante e dopo le apparizioni. L’indagine rigorosa e qualificata stabilì che le estasi dei veggenti erano autentiche. Le varie analisi eseguite esclusero, nel modo più certo, che i ragazzi al momento delle apparizioni fossero in uno stato di epilessia, di sonno, di sogno, di isteria, di nevrosi, di estasi patologica, di catalessi.
“Questi ragazzi, affermò il prof. Joyeux, non sono dunque degli imbroglioni, non sono degli emarginati, sognatori, stanchi della vita, angosciati: sono delle persone sane, sincere, libere e felici, bene inserite nel proprio paese e nel mondo moderno”.
P.S. (dal libro “Medjugorje”, edizioni PIEMME): Ma alla fin fine la domanda se queste apparizioni verranno o no, in futuro, riconosciute dalla Chiesa, è irrilevante. Medjugorje ha già donato tante cose buone e positive alla Chiesa in generale che bisogna essere ciechi per non vederle o per negarle. Qui opera qualcosa (qualunque cosa sia) di centripeto, di attraente, di magnifico per i pellegrini e opera in modo discreto. Qui puoi sentire la religiosità originaria, il rivolgersi a Dio, la santità del luogo, la semplicità dell’ambiente, una forza celeste – la grazia sensibile – che si diffonde e ti prende. Qui molti sperimentano di nuovo un sacro timore di fronte al <>. Nonostante la sua bellezza Medjugorje è una pietra di scandalo. La quantità e la durata delle teofanìe (manifestazioni sensibili della divinità) che ivi si stanno manifestando sono infatti anche indice della sordità e durezza di cuore dell’umanità per la quale queste si manifestano. Non solo, ma la comunicazione di messaggi quali: “sono venuta per dirvi che Dio esiste” ci danno l’esatta misura della nostra bassezza spirituale. A Medjugorje il contagocce dei messaggi è diventato un fiume. E questa è per noi una gioia, ma, come si è detto, anche una vergogna.
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