E' stato il Sindaco di Lovero Annamaria Saligari da Facebook, verso le 4.00 di questa notte, ad annunciare i risultati del referendum consultivo: tre Comuni su cinque hanno detto "no" alla fusione di Grosotto, Tovo, Vervio, Mazzo di Valtellina e Lovero (a favore si sono espressi solo i cittadini di Grosotto e Vervio). Prevalenza di "no" anche in Valchiavenna. "Sempre più convinta che fosse doveroso dare un'opportunità al mio Paese - ha scritto il primo cittadino di Lovero - accolgo il risultato elettorale con la serenità di chi ha agito per il meglio... ".
A questo punto, risultati e percentuali alla mano, sarà Regione Lombardia ad avere l'ultima parola. Considerando che sindacati, Comuni, associazioni economiche si sono espresse a favore della fusione, e soltanto un gruppo esiguo di cittadini si è manifestato apertamente per il "no", si comprende poco la scelta di voto degli aventi diritto. Tre considerazioni:
- La paura del cambiamento, che si respira ampiamente a livello nazionale, si è ripetuta anche a livello locale; evidentemente, cambiare nome in "frazione di Lovero", "frazione di Mazzo" o "frazione di Tovo", a fronte di evidenti vantaggi politici ed economici, era una scelta troppo difficile da accettare.
- il "futuro ai giovani" è una frase che si sente pronunciare in questi tempi foschi: sono convinto che si fossero escluse dal voto persone di una certa età, forse il futuro avrebbe potuto riservare uno spiraglio di luce a questi giovani.
- Questo risultato faccia, una volta per tutte, capire ai politici che le scelte di piccola e grande importanza vanno condivise con i cittadini con un certo periodo di anticipo, e non solamente qualche mese prima. Ma anche qui stiamo parlando di fantascienza.
Marco Travaglia
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