Perché per un pozzo senza fondo qual è la Salerno-Reggio Calabria anche in un bilancio da lacrime e sangue si trovano le risorse? Sono 340 i milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità del governo Letta che, invece, non ha neppure preso in considerazione gli emendamenti della Lega Nord, a prima firma del nostro senatore Jonny Crosio, che ne ha chiesti 60, poco più di un sesto, per la tangenziale di Tirano.
Ancora una volta questo governo ci ha presi a pesci in faccia: non conta nulla il fatto che da noi le opere iniziano e si concludono, che gli enti pubblici funzionano, che, addirittura, sia stato il territorio a pagare per le proprie strade. La Valtellina per Letta e i suoi non esiste, non viene considerata. Il problema è che il rappresentante del Pd a Roma, morbegnese, faccia lo stesso, votando sì ai soldi per la Salerno-Reggio Calabria e dimenticandosi della tangenziale di Tirano. Ma dove vive Del Barba, da chi ha avuto i voti che gli hanno permesso di andare a Roma? Forse da calabresi e campani? Dov’era Del Barba mentre il suo collega Crosio, lui sì valtellinese che da anni si batte per la sua terra, presentava gli emendamenti per chiedere i soldi per la nostra viabilità? Forse era troppo preso a costruirsi un futuro con il suo padrino Renzi: non si fa così il bene del nostro territorio.
La Lega Nord, partito all’opposizione che ha svelato le magagne del governo Letta, è rimasto il solo a difendere gli interessi di un Nord motore del Paese che deve ancora pagare per il Sud: 150 milioni di euro per i debiti dell’Agenzia per il Mezzogiorno, 200 milioni per i lavoratori socialmente utili di Campania, Calabria e Sicilia. Questo ha fatto la Legge di Stabilità: il governo ha rifiutato i nostri emendamenti a favore della Valtellina e della Valchiavenna. I soldi chiesti dal senatore Crosio per la tangenziale di Tirano e per la messa in sicurezza della statale 36 ci spettavano di diritto, sarebbe bastato toglierne una parte alla Salerno-Reggio Calabria. Invece Letta e i suoi hanno deciso diversamente e Del Barba che, da valtellinese, dovrebbe essere consapevole dei problemi della nostra viabilità, ha votato a favore.
E vogliamo parlare dell’estensione della social card agli extracomunitari o dell’aumento dello stanziamento delle borse di studio a loro favore? Tutto questo avviene mentre i cittadini che hanno costruito questo Paese, proiettandolo tra i più industrializzati al mondo, con la fatica, il duro lavoro e le rinunce, soffrono gli effetti della crisi, vengono messi in cassa integrazione e in mobilità, hanno difficoltà a mantenere le loro famiglie e ad assicurare un futuro ai loro figli. Mentre gli enti pubblici virtuosi del Nord faticano a chiudere i bilanci perché la loro preoccupazione è quella di assicurare servizi di qualità ai loro cittadini. La Lega Nord ha svelato il grande bluff del governo Letta: tagli unilaterali e rinunce soltanto per qualcuno. La Valtellina dovrà ancora aspettare.
Christian Borromini
Segretario provinciale della Lega Nord
Segretario provinciale della Lega Nord
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