Questo libro, che chiunque può richiedere, oltre ad essere uno dei più interessanti della letteratura del Novecento, è di grande utilità, soprattutto ai giovani, poiché li aiuta a riscoprire le bellezze nascoste della Valtellina e delle sue montagne.
«Rocciose creste grigie, verde cupo di boschi, verde chiaro di prati dove già batte, di striscio, il sole.
Continuo, intanto, a respirare voluttuosamente l’aria di montagna, e solo dopo un istante mi accorgo che questa straordinaria sensazione di freschezza, quasi di rinascita, viene anche da un suono di campane dolcissimo, malinconico, vicino e insieme lontano, che pare prolungarsi come sciogliendo gli echi in uno spazio liquido […]»
«Rocciose creste grigie, verde cupo di boschi, verde chiaro di prati dove già batte, di striscio, il sole.
Continuo, intanto, a respirare voluttuosamente l’aria di montagna, e solo dopo un istante mi accorgo che questa straordinaria sensazione di freschezza, quasi di rinascita, viene anche da un suono di campane dolcissimo, malinconico, vicino e insieme lontano, che pare prolungarsi come sciogliendo gli echi in uno spazio liquido […]»
Mario Soldati, nato nel 1906 e morto nel 1999, ci mostra così l’amore che provava per le montagne.
La sua sensazione era quella di ricominciare una nuova vita, che si era interrotta proprio qui, in Valtellina.
Con uno stile chiaro e semplice, e in modo poetico, Soldati riesce a rendere la nostra valle la più bella al mondo, accompagnato da personaggi a lui molto cari: Walter, Sonia, Virginio, che poi diventò un suo grande amico.
La sua sensazione era quella di ricominciare una nuova vita, che si era interrotta proprio qui, in Valtellina.
Con uno stile chiaro e semplice, e in modo poetico, Soldati riesce a rendere la nostra valle la più bella al mondo, accompagnato da personaggi a lui molto cari: Walter, Sonia, Virginio, che poi diventò un suo grande amico.
In questo libro si mette in evidenza anche il suo amore per la gastronomia valtellinese: il Bitto, formaggio che assaporò e apprezzò sin dall’inizio, a Chiuro, dal “Sciur Carletto”, come lo chiamava la gente del paese.
Consiglio molto questo libro anche alle scuole, dove la geografia è, purtroppo, divenuta una disciplina opzionale e dove è raro che si parli della nostra terra, così magica. Anche i giovani dovrebbero leggerlo, specialmente coloro che pur essendo valtellinesi non apprezzano la loro terra natia, pensando che l’America e gli Stati Uniti siano un sogno: l’unico.
Consiglio molto questo libro anche alle scuole, dove la geografia è, purtroppo, divenuta una disciplina opzionale e dove è raro che si parli della nostra terra, così magica. Anche i giovani dovrebbero leggerlo, specialmente coloro che pur essendo valtellinesi non apprezzano la loro terra natia, pensando che l’America e gli Stati Uniti siano un sogno: l’unico.
Per chiunque sia interessato, può rivolgersi alla Banca Popolare di Sondrio, che ha fatto ristampare il volume nel 2006, in occasione del centenario di Mario Soldati.
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