L'indagine ha portato ad ipotizzare che, mediante corresponsione di un compenso economico pari a diverse migliaia di euro, il raggiungimento del diploma fosse facilitato anche senza una preparazione adeguata. I centri studi sondriesi garantivano il collocamento degli studenti in diverse scuole paritarie d’ltalia, principalmente dislocate in Lazio, Campania e Sicilia.
I candidati che, secondo i preliminari accertamenti svolti, non frequentavano (falsificazione registri presenze) e venivano agevolati in vario modo: bigliettini consegnati dagli stessi docenti o da collaboratori scolastici, prova orale concordata a tavolino su argomenti ed altro. Il “pacchetto” comprendeva anche gli adempimenti burocratici necessari per il cambio di residenza degli studenti, in quanto la legge non ammette la possibilità di sostenere l’esame di Stato in un Istituto con sede diversa dalla provincia di residenza.
11 in totale le persone indagate (5 residenti in provincia di Sondrio, 3 in provincia di Napoli, 1 in provincia di Milano, 1 in provincia di Palermo e 1 in provincia di Roma). Al vaglio la posizione dei docenti delle scuole paritarie i quali, oltre ad aiutare gli studenti in vario modo, attestavano sui registri le presenze. I Finanzieri si stanno avvalendo anche della collaborazione di dirigenti scolastici messi a disposizione dall'Ufficio Scolastico Regionale Lombardia - Ambito Territoriale di Sondrio. Al vaglio anche gli aspetti fiscali inerenti il pagamento dei compensi ai centri di preparazione, molto spesso corrisposti in contanti.
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