Ieri mattina c'è stata la prima udienza relativa alla causa che il Comitato Utenti Teleriscaldamento ha intentato contro la società che gestisce il teleriscaldamento, la TCVVV, e i Comuni di Tirano e Sondalo.
Concorso in abuso d'ufficio e truffa aggravata sono i capi d'imputazione relativi al processo legato agli aumenti delle tariffe del teleriscaldamento di Tirano e Sondalo (definiti ingiustificati, più per le modalità che per la quantità, sia dal Tar che dal Consiglio di Stato): +12,53% la prima volta e +9,53% la seconda, a partire dal 2009. L'accusa di abuso d'ufficio è dovuta al possesso di alcune quote della società di teleriscaldamento da parte dei primi cittadini: il Sindaco di Tirano Pietro Del Simone con lo 0,01%, pari a 500 euro, quello di Sondalo Luigi Grassi (che in realtà, secondo quanto riferito, non avrebbbe nessuna azione) e il suo predecessore Luigi Togni, che con le quote di familiari e di società di cui faceva parte arriverebbe a detenere il 10,7%, pari a circa 600.000 euro.
Se le accuse nei confronti dei primi due sembrano archiviabili, a difendere Del Simone è intervenuto anche il suo predecessore Flavio Poluzzi che ha detto che il suo acquisto simbolico "era stato fatto per dare il buon esempio ai cittadini", la posizione di Togni sembra più delicata; così come quelle dell'amministratore delegato Walter Righini (direttamente e inderettamente, secondo quanto riportato sul quotidiano La Provincia di Sondrio, sarebbe in possesso di circa 50.000 euro) e del presidente della TCVVV Giuseppe Tomasetti (circa 5.000 euro), accusati di truffa aggravata.
L'aumento delle bollette, secondo l'accusa, avrebbe un peso di circa 2 milioni e mezzo di euro, soldi che sarebbero andati ad arricchire indebitamente i possessori delle azioni. Alla difesa, invece, il compito di dimostrare che quegli aumenti sono giustificati dall'aumento dei costi della produzione dell'enerigia e non da una manovra speculatoria.
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