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martedì 18 marzo 2014

PER LA MORTE DI LEONE (LEO) TANCINI (1922-2014)

Certo era inevitabile che anche Leo se ne andasse, l'età ha le sue conseguenze. Se n’è andato sereno con la soddisfazione di lasciare in buona salute la figlia, i nipoti e i pronipoti, circostanza che gli ha lenito il grande dolore della morte del figlio Sergio. Una delle frasi ad effetto di moda oggi alla morte di qualcuno è "non ti dimenticheremo mai", poi, come è naturale, il tempo e la natura coprono tutto di oblio, anche Leo finirà con l'essere dimenticato, ma non sarà così facile farlo perché Leo non era soltanto la persona fisica che abbiamo conosciuto, era anche la sua leggenda. Ed era un libro aperto, il primo a non far mistero di nulla della sua vita, a riconoscere serenamente errori e omissioni, grandi e piccole. Era più facile così, per tutti, passare in rassegna gli aspetti straordinari della sua ricca personalità e della sua esistenza. Intelligenza brillante e spirito di artista era riuscito a diventare un attore di varietà amico e collega di prime esperienze di Ugo Tognazzi ed aveva persino inciso (forse per primo in valle) un disco a 45 giri. Era giunto a Tirano con i genitori quando aveva 17 anni e si era diplomato geometra a Sondrio al De Simoni, credo l’anno stesso in cui si sposò.
Aveva poi lasciato Tirano per farvi ritorno definitivamente nel 1982ma aveva continuato il singolare impegno artistico iniziato a Torino di realizzare quadri con le piume di uccelli. Aveva riscosso qualificati consensi di critica e allestito varie mostre ed il mercato gli aveva dato riscontro del gradimento del pubblico. Su invito del sindaco Maganetti aveva assunto la presidenza della Pro Loco e gestito per qualche anno una straordinaria e innovativa stagione. Fra le iniziative di quel tempo rimane, fra l’altro, la nascita del Gruppo Folcloristico Città di Tirano. Aveva anche ripreso a frequentare il palcoscenico per riproporre i suoi vecchi spettacoli di varietà e per realizzare nuovi spettacoli fra i quali La valis del barba giacum in occasione dell'anno di studi sull'emigrazione.
Quando l’età lo costrinse ad astenersi dalle scene intervenne ancora come comparsa di prestigio a diversi spettacoli in alcuni dei quali partecipò anche l’attuale sindaco Del Simone che di Leo conserva un caro ricordo. Lontana nel tempo la sua collaborazione giornalistica all'Eco delle Valli di Giovanni Bonazzi e Bruno Gualzetti (entrambi tiranesi), che lo tenne legato alla valle al suo primo allontanamento con simpaticissime lettere al figlio Sergio. Erano quadretti brillanti che meritavano si essere ristampati, ma che non ristampò nel timore di urtare la sensibilità dei nipoti.
Pubblicò invece un paio di brillantissimi scritti su Il Tiranese, la bella rivista edita a Tirano negli anni '70 del secolo scorso, in cui raccontava, con la sua tipica verve, due celebri scherzi organizzati a Tirano in gioventù. Nel 2009, in occasione di quella che forse fu la sua ultima uscita pubblica la città gli assegnò il premio “Brunello Rondi per l’impegno nello spettacolo” nel quadro delle manifestazioni per il ventennale della morte del noto cineasta concittadino.
Bruno Ciapponi Landi

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