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sabato 24 maggio 2014

OBERTI RILANCIA IL TRAFORO DEL MORTIROLO E COSTITUISCE UN COMITATO

Ieri mattina, l'imprenditore tiranese Paolo Oberti ha tenuto una conferenza stampa con la quale ha presentato il nuovo comitato "Traforo del Mortirolo ora", un gruppo apolitico che tenterà nei prossimi anni di mettere in campo le energie necessarie per ottenere il Traforo stradale (e non ferroviario) del Mortirolo.
Gli obiettivi che hanno portato Oberti e il suo gruppo a sostenere la costruzione di un tunnel che colleghi la Media Valtellina alla Valcamonica sono sostanzialmente due:
  • lo sviluppo economico, da una parte quello legato allo scambio delle merci e dall'altra quello legato al turismo;
  • lo sviluppo viabilistico; "il traforo del Mortirolo - ha detto Oberti - eviterebbe che accadano ancora episodi nei quali la nostra provincia possa venire isolata da eventi calamitosi".
Il ragionamento di Paolo Oberti parte da molto lontano, da quando cioè, dall'inizio del secolo, Tirano è stata "crocicchio di strade" fondamentale; "tanto è vero", ha aggiunto, "che le più grandi aziende di trasporto sono nate proprio a Tirano: Fumagalli, Perego, Oberti, Stps, Robustelli, Maganetti... ". E poi una questione quasi ereditaria; il padre di Oberti, Aldo, infatti, è stato tra i promotori, negli anni '60, del traforo dello Stelvio, nonché presidente della Società del traforo dello Spluga e dello Stelvio.
"Sono stato identificato dalla gente - ha detto Paolo Oberti - come promotore ideale di questa iniziativa che toglierebbe la zona tiranese da una "non vocazione". Ovvio - ha aggiunto - che questa operazione deve diventare un'esigenza della Valtellina, prima di tutto perché abbiamo diritto ad un collegamento stabile" con il resto del mondo.
Per quanto riguarda le risorse Oberti ha detto che lo Stato ha il dovere di trovarle se vuole definirsi uno Stato civile; un'altra parte, ha aggiunto, potrebbe essere presa dai canoni delle acque. "Altro punto focale - ha aggiunto - sarà la necessità di coinvolgere la Svizzera: la Valposchiavo, infatti, soffre come noi di isolamento e precarietà stradale.

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