“Quando, sui nostri monti, superiamo quota 2000 e lo sguardo alzandosi lascia la pineta per la nuda roccia ed i candidi nevai, sentiamo dentro qualcosa che non è facile descrivere, una forza crescente che ti fa muovere i passi e salire. La presenza dei sentieri ci da la certezza che non siamo i primi, che molti altri ci hanno preceduto nel tempo, che nostri simili hanno provato la nostra gioia quando la marmotta ti dà il saluto e la intravedi lontana, sopra i sassi e tra le macchie di rododendri.
Simile gioia, uguale piacere abbiamo provato rivedendo sul piccolo schermo, l’Imperatrice d’Austria, la Sissi, sui monti del Tirolo. La bellezza femminile a contatto con la bellezza della natura. Potremo essere giudicati, con questo dire, delle persone fuori dal tempo e, con questi nostri paragoni, portatori odierni di anacronistici costumi, di defunte debolezze. Nonostante ciò nessuno potrà convincerci, farci cambiare idea. Saremo degli illusi, dei ridicoli sentimentali, ma film come Sissi, anche se riportano la Storia con notevole dose di romanzo, ci vedono spettatori ritornati fanciulli e desiderosi di avere al nostro fianco, sul divano di casa, i nostri figli, i loro amici.
La buona educazione, la sincerità, la grazia, l’aiutare da posizione privilegiata e potente, i suoi sudditi, i più deboli, fanno della nostra Sissi l’ideale della donna. Ideale che non ha tempo, che non ha principio ne fine, da che mondo è mondo e sin che mondo dura ha trovato e troverà collocazione privilegiata sulla piramide dei consensi. Riflettiamo, pensiamo allo ieri, all’oggi ed al domani. Noi, alla vista di persone come Sissi, ci alzeremo sempre in piedi. Anche se questa azione è considerata fuori dal tempo è la nostra, sarà la nostra, la più spontanea”.
Quanto sopra riportato fa parte della raccolta dei miei scritti per un settimanale valtellinese e porta la data dell’ 8 ottobre 1989. Ancora oggi, dopo più di vent’anni, lo riporterei integralmente per il motivo che nulla è cambiato nei miei pensieri, l’amore per la natura, per le montagne, sono al primo posto nella piramide dei consensi. C’è un “però” che mi tortura e riguarda la nostra continua voglia di cambiamento, di cercare a volte qualcosa che rasenta la pazzia. Mi spiego. E’ quanto avviene nella vicina Regione dell’Alto Adige.
Gli altoatesini, di tanto in tanto, si dimenticano di essere a tutti gli effetti italiani. Un Governatore, a Bolzano, dal cognome straniero, oggi in pensione, qualche tempo fa ha ordinato di togliere dai cartelli indicatori delle località, una volta austriache, le scritte in lingua italiana. Questa folle azione è stata avallata anche dall’ex Ministro Delrio. Sempre, in Alto Adige, una vasta superfice montana fa parte del Parco dello Stelvio. Qualche folle, con la voglia del nuovo, ha introdotto gli orsi e forse anche i lupi. Logicamente i plantigradi non conoscono i confini di Stato quindi espatriano nei Paesi vicini, nella Confederazione Elvetica e in Italia.
Nella valle di Poschiavo, qualche tempo fa, dopo una serie di “ammazzatine” da parte dell’animale voluto dai folli, un folle plantigrado è stato ucciso. Se non vado errato nella valle hanno indetto un referendum. La valle più non accetta le scorribande di altri orsi. Da noi la bestia, perché l’orso è una bestia, non si può uccidere. E tanto meno possiamo uccidere chi li ha introdotti. In questi giorni un esemplare se la spassa qui da noi. Ha già ucciso due asini, non asini a due gambe, ma a quattro. Mi meraviglia la stampa locale che avverte i valtellinesi e li consiglia di provvedere con recinti e balle varie. Siamo veramente alla pazzia!!!
Cara Sissi, se nell’al di là mi senti, ti chiedo scusa per quanto avviene nella tua terra. Nei tuoi boschi, sulle alte cime, popolavano gli stambecchi, i camosci, i caprioli, i cervi. Tu, con tuo padre, con tuo marito, amavate passeggiare sapendo che non correvate alcun pericolo. Oggi non è più così. Vedi, in nostro Bel Paese è già pieno di lupi ed orsi a due gambe. Ne abbiamo a sufficienza. Alcuni giorni or sono avevo promesso ai lettori che non avrei parlato più di politica. Mantengo la promessa dicendo che quanto trattato oggi è solamente cattiva amministrazione, è un sussurrare ai folli di fissare un appuntamento con gli psichiatri!
Giancarlo Bettini
Nessun commento:
Posta un commento