Il gruppo consigliare provinciale uscente “I Democratici”, pur non volendo interferire in alcun modo nella delicata fase di preparazione delle elezioni degli organi del nuovo ente di area vasta, ritiene opportuno esprimere alcune valutazioni in merito a quanto deliberato dal Presidente/Commissario Massimo Sertori con atto numero 24 del 26 agosto scorso. Pur condividendo, infatti, i contenuti della deliberazione, ci chiediamo come mai queste rivendicazioni non siano state mai oggetto di discussione negli organismi elettivi della scorsa legislatura, nonostante le reiterate richieste da parte dei gruppi di opposizione. In più di una occasione l’allora Presidente Sertori, supportato dalla maggioranza al governo, ha respinto la richiesta dell’avvio di un dibattito serio in materia di riassetto istituzionale al fine di una elaborazione di una proposta condivisa da presentare a Regione Lombardia.
Corre l’obbligo di osservare, inoltre, che il tema dell’autonomia della provincia montana non è mai stato in agenda della scorsa amministrazione, salvo quale argomento di polemica strumentale una volta avviato l’iter procedurale di approvazione del cosiddetto Ddl Delrio, ovvero della Legge 56/2014 attualmente in vigore. L’unica occasione di discussione fu la presentazione, su iniziativa del nostro gruppo consigliare, dell’Ordine del Giorno relativo alla proposta di variazione dello Statuto regionale, nel settembre del 2013, eccezion fatta per il Consiglio Provinciale straordinario del 19 ottobre 2011, convocato ugualmente su nostra iniziativa.
Riteniamo utile, infine, soffermarci sulla questione della gestione del demanio idrico. Già nel 2010 venne presentato, su proposta del gruppo consigliare PDL, un ordine del giorno “per un progetto di legge di iniziativa del Consiglio Provinciale per la gestione del demanio idrico”. In quella sede venne osservato che « Regione Lombardia, governata allora come ora dal PDL, fu l’unica a non disporre il trasferimento del demanio del quale poteva beneficiare una provincia montana come la nostra, perché le Regioni Piemonte e Veneto ottemperarono al disposto della legge finanziaria... mentre la nostra Provincia non si agitò più di tanto per reclamare quanto dovuto e solo a termini di finanziaria scaduta si diede da fare per ottenere almeno l’assegnazione dei fondi, risultato che venne sbandierato come un grande successo politico, mentre forse sarebbe stato più prudente considerarlo come una parziale mitigazione di una rinuncia a un proprio diritto che bisognava venisse rispettato … »
Quell’ordine del giorno fu presentato in piena campagna elettorale regionale con le medesime richieste fatte dal Partito Democratico sia come partito, che come gruppo consiliare nella precedente consiliatura (2004-2009). Ebbene, a fronte di una deliberazione all’unanimità del Consiglio Provinciale, assunta in data 19/02/2010, non solo non si è dato alcun corso alla proposta, ma l’atto non è risultato nemmeno trasferito a Regione Lombardia per i provvedimenti conseguenti.La presa di posizione del Presidente/Commissario Sertori appare, quindi, seppur condivisibile nel merito, assolutamente tardiva, nonché poco credibile e strumentale.
Non possiamo fare altro che ribadire che un territorio montano delicato e strategico come il nostro, si difende con i fatti, non con le parole, né tantomeno con l’attivismo di un singolo. Riteniamo che la nostra comunità abbia il diritto di essere rappresentata in modo serio e costruttivo da chi intende spendersi in questo nuovo percorso della Legge Delrio e non da chi, con le consuete “uscite strumentali” alle quali ben di rado sono stati fatti seguire atti concreti, lo ha avversato in ogni modo.
Il Gruppo Consigliare Provinciale PD
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