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mercoledì 3 settembre 2014

AUTONOMIA VALTELLINA: "NOI AL FIANCO DI CHI LA VUOLE DAVVERO"

Contestualmente alle elezioni del nuovo Ente di Area Vasta si fa un gran parlare di Autonomia: auspichiamo che agli impegni e alle parole possano seguire fatti e realizzazioni concrete. Il Movimento Autonomia di Valtellina e Valchiavenna, come ben sapete, nasce dalla volontà di puntare sull’autogoverno del territorio di quella che è stata per più di un secolo la Provincia di Sondrio.
Nasc
e in tempi non sospetti, quando altri, che parlavano a seconda delle diverse fedi politiche macroregioni del nord, Padanie e abolizione delle provincie ci davano dei visionari e dei fuori dal mondo. Siamo felici del fatto che oggi, crediamo in parte anche per merito di questa associazione, il tema dell’Autonomia sia assurto agli onori delle cronache, nell’ordine del giorno di diversi cittadini, autorità e forze politiche. Siamo altrettanto entusiasti nel vedere una sempre maggiore discussione in Valtellina e Valchiavenna a riguardo di queste problematiche e delle future evoluzioni.
Rivendichiamo di essere stati in anni recenti (invero è esistito un tentativo precedente a opera del movimento dei Popolari Retici) l’unico gruppo a crederci davvero e con continuità. Non siamo e non eravamo (non possiamo dire non saremo perché, anche se non è all’ordine del giorno potrebbe essere un approdo futuro) una forza politica, non siamo non eravamo e non saremo mai una costola di una forza politica. Abbiamo dialogato con tutti coloro che hanno voluto parlare con noi, come un gruppo nato dal basso, da gente comune e da giovani che amano la propria terra e che non vedevano nella politica di alcun colore una soluzione ai problemi che la angustiano.
Dialogo con tutti, si è detto, ma in parallelo la consapevolezza che nessun contenitore attualmente esistente è quello giusto per ottenere lo scopo dell’Autonomia. Purtroppo, le varie forze politiche, anche quando ne hanno avuto l’occasione governando la nostra Provincia, la Regione o lo Stato (a volte tutti e tre contemporaneamente) non hanno fatto grandi passi in favore dell’Autonomia.
Crediamo che sia necessario un movimento con una propria struttura e una propria spina dorsale a livello sia ideale che di persone, che non sia trasversale ma distinto dai partiti, che non attinga a iniziative altrui approvandole, ma che proattivamente porti avanti delle proposte verso l’Autonomia. Ci rivolgiamo agli amministratori senza appartenenze politiche, o a quelli che ne hanno ma si sentono delusi dalle esperienze nelle quali un tempo credevano: venite con noi e costruiamo insieme il futuro della nostra valle.
La revisione costituzionale era ed è un’occasione unica: siamo stati tra i primi a segnalarlo e tra i primi a impegnarci in proposte concrete, in parte in seguito recepite anche da altri, affinché nella carta si potesse avere qualcosa a nostro favore. Lottare per l’Autonomia è importante, ma non si deve dimenticare che ogni grande conquista avviene attraverso piccoli passi, chi vuole tutto e subito raramente perviene a un successo e ancor più raramente a conquiste durature. Si rischierebbe di svegliarci, all’indomani della probabile sconfitta in Parlamento, senza aver ottenuto né l’auspicata piena autonomia e nemmeno qualche concessione che porti in quella direzione.
Chi propone Sondrio come Trento e Bolzano sa davvero cosa significa? Sa cosa è l’accordo De Gasperi Gruber del 5 settembre 1946? Conosce la storia dell’autonomismo trentino e altoatesino-sudtirolese attraverso gli statuti? Sa che senza uno statuto di autonomia anche il riconoscimento in Costituzione sarebbe aleatorio? Sa che in Costituzione l’Autonomia è riconosciuta alle Regioni a statuto speciale e poi è gestita dalle province? E si ricorda, a questo proposito, che la Provincia di Sondrio fa parte di una regione, la Lombardia, l’Autonomia della quale non è affatto esplicitamente riconosciuta dalla Costituzione? Propone forse una secessione da Milano con la creazione di una nuova regione (con modello la Valdaosta)? E come?
Serve serietà e servono pragmatismo e tenacia, senza i quali, mantenendo comunque la barra diritta verso il futuro obiettivo di piena Autonomia, non si arriverà da nessuna parte.
Oggi con le elezioni di area vasta e domani con quelle amministrative a tutti i livelli, ci saranno amministratori che avranno il coraggio di mettere le proprie appartenenze in un album del passato e dichiarare come primo e più importante obiettivo, come collante politico e come punto per il quale lottare l’autonomia? Anche se questo potrà portare a dei conflitti con le segreterie milanesi e romane? Anche se ciò comporterà una lotta progressiva su ogni competenza, ogni diritto e ogni capitolo di spesa?
In questo caso noi ci siamo, pronti oggi e domani a lavorare con loro, al loro fianco verso un futuro migliore e autonomo per Valtellina e Valchiavenna.
Autonomia di Valtellina e Valchiavenna

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