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martedì 4 novembre 2014

TIRANO, "CAPRE CAPRONI E ORSI"

Da tempo a cavallo del confine italo-svizzero si aggirano delle capre (una decina) e un caprone (vedi becco) abbandonate dal vecchio proprietario (un gentiluomo svizzero che evidentemente non riteneva che l’erba verde della propria vallata fosse adatta al suo gregge).
Queste, non sono considerate animali selvatici, anche se nessuno le custodisce, così pascolano a loro piacimento raggiungendo anche gli ultimi vigneti ancora coltivati, facendone scempio. Le autorità contattate (Provincia, Comune, Forestale e quant’altro) pur essendo a conoscenza del problema, fanno il gioco dello scaricabarile. Il risultato è:
  • La Polizia locale avvertita del problema non ha la possibilità di intervenire senza un ‘ordinanza del sindaco
  • Il Sindaco non emette ordinanza di cattura o di abbattimento, per cui i preposti alla caccia non possono intervenire, anche se sembra che il frutto di questo Harem animale, sia controllato a distanza specie vicino alle Festività Pasquali.
  • Il veterinario non interviene, anche se questi animali non sono controllati dal punto di vista della Profilassi obbligatoria. ( l’Ufficio Provinciale della Profilassi e gli allevatori come la pensano?)
  • La Forestale non si capisce se ha titolo e se si attiverà
A questo punto, il vigneto che è stato defogliato, in parte probabilmente seccherà e l’altra parte sarà abbandonato al bosco.  Si parla di agricoltura eroica, ma poi si lasciano soli questi eroi!
Tutta l’attenzione dei media locali è poi concentrata sulle malefatte dell’orso (ora M25) che potrebbe essere riabilitato in parte (almeno da parte mia), invece di stabilirsi in Zona Mortirolo passasse qualche volta nella zona tra Le Ciocche e Sasso del Gallo, prima di trasferirsi a banchettare anche in Svizzera.
Tuttavia è una consolazione che almeno i nostri vicini della valle di Poschiavo, attuano ancora il sano principio: Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai! Questo vale per l’orso e per le capre selvatiche (sembra che cominciano a fare danni anche oltre confine).
Ancora una volta credo e spero che saranno i confinanti a risolvere i nostri problemi, ridendo delle nostre istituzioni.
Cordialmente,
Lettera firmata

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