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sabato 7 febbraio 2015

LEGAMBIENTE VALTELLINA PREOCCUPATA SUL FUTURO DELLE GUARDIE PROVINCIALI

LETTERA APERTA ALLA PROVINCIA DI SONDRIO

In questi giorni negli uffici della Provincia di Sondrio si respira l’incertezza relativa al trasferimento di personale e di competenze. È in discussione anche il futuro del corpo delle Guardie Provinciali.
Legambiente guarda con preoccupazione all’idea che la Polizia Provinciale venga frazionata, aprendo così la prospettiva di un notevole allentamento nell’azione di presenza sul territorio e contrasto dei crimini contro il patrimonio naturale.
Quelli che una volta erano i “guardiacaccia”, un po’ alla volta hanno acquisito nuove funzioni in campo ambientale. Nonostante la riduzione numerica degli ultimi anni, hanno garantito l’azione di sorveglianza, e non solo contro il  bracconaggio. Inoltre detengono un patrimonio di conoscenza del territorio, prezioso anche nel campo della sicurezza.
“Se, come sembra, buona parte del personale operativo sarà trasferito ai Comuni e ad altri enti, sarà impossibile mantenere un’azione di presidio del territorio” dice Ruggero Spada, di Legambiente Valtellina, che prosegue: “Con un numero ridotto di guardie  si potrà fare presenza alle cerimonie… e poco altro. Non sarà possibile organizzare controlli ambientali e mantenere l’azione di monitoraggio di quello tutto quel che succede in montagna”.
Le guardie hanno ad esempio condotto i censimenti faunistici, senza i quali non si può pianificare una razionale gestione della fauna selvatica”.
Legambiente si augura che il nuovo assetto della Polizia Provinciale permetta di mantenere attivo il sistema di controllo e gestione, valorizzando l’esperienza del personale in servizio. Pur in una fase di grande scarsità di risorse, le competenze ambientali richiedono una crescente attenzione. In questo momento, e non sono nei discorsi ufficiali, dopo le dichiarazioni di principio, amministratori e politica devono trovare soluzioni concrete.

 
Legambiente Valtellina

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