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domenica 15 febbraio 2015

LETTERA AD UN OTTIMO PRESIDENTE

Caro Roberto, Governatore di una Regione chiamata Lombardia,lei è rimasto una delle poche persone meritevoli della mia fiducia, del poter confidare le mie pene, le mie perplessità, i miei problemi. Chi le scrive è un autonomista convinto, aspira alla autonomia della Provincia di Sondrio. Non posso che esserle grato per quanto deliberato al Pirellone dal Consiglio Regionale da lei presieduto. Non mi illudo più di tanto, non metto la testa sotto il cuscino e quindi so di dover superare in futuro altri ostacoli, altri paletti che la città sede della Cloaca Massima, Roma, porrà sul nostro cammino. Stanno accadendo fatti strani, avvenimenti che chi scrive, uomo maturo, fatica a comprendere. Ciò che sino a ieri ritenevo bianco ora lo vedo nero. Caro Governatore, le sottopongo tre argomenti della massima importanza. Dopo aver letto, se lo riterrà opportuno, renda nota la mia malattia, quanto avrò ancora da soffrire in questa valle di lacrime.
PRIMO ARGOMENTO: LA SANITA’
In questi giorni si parla di un ritorno, nella Capitale, delle “case chiuse” di “merliniana” memoria. Non capisco la resistenza romana a questa riapertura che porterebbe solo positività. Le donnine sarebbero curate quindi si eviterebbero spiacevoli malattie. Le strade periferiche della citta tornerebbero ad avere ai lati i paracarri. Questi ultimi, pur essendo vecchi, non stonerebbero tra il totale vecchiume. Lo Stato, applicando una marchetta, pardon, una tassa sul piacere aumenterebbe le scarse entrate. Non capisco ancora lo scetticismo pensando alle già presenti “case di tolleranza” aperte da tempo a Montecitorio ed a Palazzo Madama. In quelle case la tolleranza è totale, volano contenitori di atti, gli inquilini si azzuffano, si prendono a pugni ed hanno un bel da fare i due Presidenti per far ritornare gli scalmanati negli scranni. Ancora. Quella massa di umani ci costa assai. Molti prendono l’abbondante stipendio non producendo, solo muovendo le mani, leggendo i giornali e usando il cellulare in aula.
SECONDO ARGOMENTO: LA POLITICA
Il mio primo articolo per il “Corriere della Valtellina” l’ho scritto nel secolo scorso e precisamente nel 1956, anno dell’invasione dell’Ungheria da parte dei sovietici. Avevo mandato a quel Paese Giorgio Napolitano, favorevole all’invasione. Da allora ho sempre odiato il Comunismo. Stranamente, in questo anno di grazia 2015, comincia a piacermi Putin. Forse perché i nostri “sinistri” stanno commettendo l’ennesima cazz*** combattendolo. Ritorno al nocciolo. Con Renzi abbiamo un governo di sinistra, abbiamo resuscitato i finti morti del comunismo italiano. Quanto fatto sinora dall’uomo del “Rinascimento fiorentino”, dicono che abbia dell’illegale. Avevo timore, tempo fa, del ritorno al fascismo di destra. Oggi ho paura del fascismo di sinistra. Sono per le elezioni con la partecipazione diretta, totale del popolo, ma sembra che noi, popolo, contiamo quanto il due di picche quando la briscola è quadri.
TERZO ARGOMENTO: DANIZA, L’ORSO DEL TRENTINO
Un amico mi ha portato una copia del quotidiano “Il Giorno” del 12 febbraio e mi ha letto, a pag. 21, un trafiletto che riporto integralmente:
“Trento. Respinta dal gip la richiesta della Procura di archiviazione sulla morte dell’orsa Daniza. L’inchiesta prosegue perché il gip intende verificare la responsabilità del veterinario che ha preparato la dose per narcotizzare l’orsa che a Ferragosto 2014 aveva ferito un uomo nei boschi del trentino, poi non era sopravvissuta al tentativo di cattura avvenuto a settembre. La LAV, in una nota esprime soddisfazione per la decisione del gip.”
Ho cercato su google il significato di LAV. Ne è risultata un’ associazione animalista. Proseguendo nella ricerca ho trovato che un certo Gianantonio Zanchetta, sempre sul sito LAV, ha dato del “babbeo” al Presidente della Provincia di Trento per l’abbattimento dell’orso. Nei sinonimi alla voce babbeo risulta: sciocco, sempliciotto, ingenuo, stolto, buono a nulla, balordo, cretino, imbecille, scemo, stupido, grullo, tonto, semplicione, scimunito, allocco, citrullo, credulone. Egregio Presidente della Provincia di Trento, a questo punto sta a lei scegliere la qualifica che lo Zanchetta le ha attribuito. Chi scrive, libero professionista con 46 anni di lavoro alle spalle, le consiglia di indagare su questo Zanchetta per poi assegnargli il titolo che gli spetta. Se risulterà vergine tanto meglio per lui. Allo Zanchetta comunico che l’orso a Tirano, nella mia città, è odiato. Da un referendum è risultato che l’80 % dei tiranesi non vuole l’orso in provincia di Sondrio. Io sono tra loro.
E’ notizia odierna che a Roma si è deciso di dividere la gestione del Parco Nazionale dello Stelvio in funzione delle Regioni interessate. Quindi la Provincia di Sondrio avrà la sua parte. Le garantisco sig. Zanchetta che nella nostra provincia l’orso non troverà ostello. Sarà allontanato con ogni mezzo. Noi la montagna la vogliamo godere senza pericoli. Auguro ad un suo caro alla ricerca di funghi o di mirtilli di trovarsi solo davanti ad un plantigrado in un luogo dove il segnale non arriva.
Caro Governatore, come vede non ho avuto peli sulla lingua. Mi auguro che anche lei, mio pupillo, sia sulla stessa lunghezza d’onda. Con stima
Giancarlo Bettini

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