E’ stata una serata all’insegna del gioco, del divertimento e delle leggende quella ospitata lunedì 16 febbraio alle ore 20.30 presso la biblioteca di Bormio. Ospite d’onore l’homo salvadego, non solo nelle rappresentazioni a tutti note: a fianco dell’uomo selvatico di Sacco in Val Gerola e di Oneta in Val Brembana, davanti agli occhi stupiti di adulti e bambini si è materializzato un uomo selvatico in carne e ossa.
A prestarsi all’insolita rappresentazione è stato Alessio Strambini che, così agghindato, non ha mancato di fornire ai presenti le informazioni da lui raccolte su questo personaggio in anni di ricerca personale.
Dallo stesso abbigliamento del relatore si era intuito che la serata non avrebbe proposto una consueta conferenza. I presenti sono stati coinvolti attivamente nel corso dell’incontro: grandi e piccini hanno dovuto formulare ipotesi relative a questa figura leggendaria, attingere dalla propria memoria per collocare le sue rappresentazioni in Alta Valtellina, fantasticare sui segreti che ha portato con sé dopo essersi allontanato dagli uomini.
Particolare attenzione è stata dedicata alla rappresentazione dell’uomo selvatico come eroe culturale, custode di conoscenze in merito all’ambiente naturale nonché di segreti relativi alla pratica casearia.
La serata si è conclusa con la lettura di una leggenda sull’uomo selvatico; il testo, che racchiudeva in sé tutti gli aspetti salienti affrontati durante la serata, ha lasciato i presenti con la sensazione di aver perso, con il suo allontanamento dalla società “civile”, l’anello di congiunzione tra l’uomo e la natura che lo circonda. E se questa figura rimane nella leggenda, il venir meno della sintonia con l’ambiente che ci ospita è invece una inconfutabile realtà che invita tutti a una riflessione.
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