Sabato 28 febbraio il Museo civico di Bormio ha ospitato il primo di una serie di appuntamenti dedicati al centenario della Prima Guerra Mondiale.
Lo spettacolo musicale, Storia di Decimo, ha fatto sì che il salone d’onore del museo fosse pervaso dalle note del pianoforte di Matteo Bertolina e della chitarra di Valentina Gianoli, nonché dalle parole cantate da Valentina. Come moderni aedi i due musicisti hanno raccolto i canti popolari della Prima Guerra Mondiale e ricostruito, attraverso essi, un percorso di emozioni, di parole e di silenzi.
Per il pubblico presente in sala il viaggio ha preso avvio con una cartolina lasciata prima dello spettacolo su ogni seduta: Il breve testo riportato (Trincea di raggi, maledizioni, quanti fratelli son morti lassù! Finirà dunque ‘sta flagellazione? Di questa guerra non se ne parli più. Scrivetemi, saluti cari) recava la firma di Decimo, nonno di un bimbo a cui era solito raccontare storie e vicende vissute.
La preferita dal piccolo era quella della Grande Guerra perché quando affrontava questo tema il nonno non parlava, ma ne ripercorreva le tristi vicende attraverso le melodie nate in quel periodo bellicoso. I canti di nonno Decimo, proposti dai due giovani musicisti, hanno consentito di entrare in una nuova dimensione, quella della guerra vissuta dal popolo, scandita dalla fame, dal freddo, dalla nostalgia e dalla morte.
La conclusione della serata ha sottolineato come nessuno si possa chiamar fuori di fronte a questi drammi. Matteo e Valentina hanno invitato i presenti a cantare le popolari strofe di Monte Canino: parole e voci hanno scosso le corde più intime, facendo riflettere il pubblico sul non senso della Guerra Bianca e di tutte le guerre.
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