Finalmente anche Tirano ha potuto assistere allo spettacolo dei giovani dilettanti dell’istituto Pinchetti. Questo è il quinto anno che l’istituto partecipa al progetto “Teatro incontro” promosso da Creval, Lavops e dall’associazione Spartiacque di Sondrio. Ha riguardato cinque istituti di scuole superiori della provincia di Sondrio arrivando a coinvolgere ben 112 adolescenti.
«Il progetto di quest’anno è stato più ambizioso rispetto a quello dell’anno scorso – ha spiegato la regista, Mira Andriolo -. Tutte e cinque le scuole hanno lavorato su un unico testo che ha come tema la Prima Guerra Mondiale». Grazie a Creval, martedì sera i ragazzi del Pinchetti hanno potuto recitare al Mignon di Tirano davanti a compagni, professori, amici e genitori. Il debutto vero e proprio è stato il primo aprile scorso a Sondrio, in replica a Morbegno il 6 maggio. A Tirano è stato messo in scena “Il pranzo di nozze”, la parte di spettacolo creata dal gruppo del Pinchetti, con alcuni contributi del gruppo teatrale di Morbegno.
«È stata una fortuna trovare una fondazione sensibile al teatro come progetto educativo» ha affermato Mira Andriolo. «Il progetto “Teatro incontro” è nato con lo scopo di imparare a relazionarsi meglio con se stessi e con gli altri – ha aggiunto la responsabile della fondazione Creval -. I ragazzi sono stati eccezionali: sembrano attori nati». Il risultato è stato positivo non solo per la qualità artistica raggiunta dal gruppo, ma anche per il valore formativo dell’esperienza teatrale che hanno vissuto i ragazzi. «La cosa più bella che porto via da questo laboratorio è la capacità quasi innata dei ragazzi di costruire un gruppo – ha commentato il professor Liboni di Tirano-. Dal punto di vista umano è una cosa meravigliosa».
Oltre alla crescita artistica e umana il progetto ha il merito di aver permesso di intavolare con i ragazzi alcune discussioni sul tema della guerra, di condividere idee, di contribuire a creare una coscienza personale e politica. La bontà e la riuscita del progetto sono riscontrabili nel numero crescente di ragazzi che ha preso parte all’esperienza. «Non è da sottovalutare, infine, l’affiatamento che ragazzi provenienti da territori diversi, costituiti in gruppi solidi sono riusciti a raggiungere con questo teatro – ha concluso il professor Caelli dell’istituto Pinchetti -. Le prove corali sono state poche ma l’affiatamento del gruppo è davvero forte».
Camilla Pitino
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