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lunedì 4 maggio 2015

QUASI SERIE (19): LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

UNA FACCIA
Mattinata del 1° maggio. Seduto sul divano di casa, con il televisore acceso, sono in attesa del collegamento con Milano per l’inaugurazione dell’Expo 2015. Ho ancora davanti agli occhi quanto ho visto alcuni giorni or sono, su Raiuno. Una edizione straordinaria su ciò che è stato realizzato nella città della Madonnina. Edizione di lunga durata, egregiamente studiata, che ha reso l’idea a noi, potenziali utenti, di quanto lavoro è stato svolto e che mi ha confermato quanto di ridicolo hanno scritto certi giornali sui piccoli ritardi avvenuti. L’inaugurazione ha avuto fine all’ora del pranzo, ma confesso che, al desco, avrei preferito proseguire nell’ascolto. Inaugurazione con gli interventi, numerosi e doverosi, da parte delle massime autorità regionali e nazionali. Toccanti le parole di Papa Francesco collegato via etere dal Vaticano. Parole dal contenuto condiviso da altri intervenuti e che hanno toccato il cuore di tutti. L’argomento: la fame nel mondo, il modo per far si che, in un prossimo domani, tutta la popolazione del globo abbia quanto necessita per un vivere decoroso. Chi scrive, che da tempo non considera più Roma la sua Capitale ma Milano, annota l’intervento di Maroni, del nostro Governatore. Ottimo intervento. Aggiungo che Milano deve dimostrare di ritornare ad essere quello che era dal dopoguerra a ieri e che, per la perdita di tanti, secolari valori, non lo è più. Abbandoni la sua gente certi “buonismi criminali”. Rivogliamo i “bauscia”, i compositori di musiche padane, le melodie quali “O Mia bela Madunina”. Non si lasci attrarre, Milano, dalla globalizzazione che ha molti, moltissimi lati negativi. Per chiudere questa faccia della medaglia desidero ringraziare tutti coloro che hanno operato per la realizzazione di questa EXPO 2015, per questo gioiello frutto del lavoro mondiale.
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Dopo poche ore dal termine dell’ inaugurazione dell’Expo il clima primaverile di Milano si è improvvisamente raffreddato, è ritornato l’inverno. Nel centro della città è apparso un gruppo di delinquenti, tutti vestiti di nero, che hanno provocato danni notevoli agli immobili ed alle auto parcheggiate. Questi luridi bipedi mascherati hanno agito tranquillamente, hanno resistito alla forza pubblica. Le forze dell’ordine, “armate” solo con lacrimogeni e con bastoni, hanno assistito al disastro. Mi domando “come hanno fatto questi luridi a raggiungere il centro della città?” Ora, amici lettori, permettetemi di dubitare sull’efficienza del nostro Ministro dell’Interno, di un certo Alfano che di fesserie ne ha commesso a sufficienza. Alfano è un uomo da mandare a scuola per insegnargli:
  1. La lealtà. E’ stato un traditore politico
  2. L’incapacità di reggere il suo Ministero. Ha permesso l’invasione dell’Italia da parte degli immigrati. Ha migliaia di morti sulla coscienza. Queste morti le hanno sulla coscienza tutti i componenti del Governo italiano
Se fosse un uomo Alfano non aspetterebbe un’ora per rassegnare le dimissioni. Ma la poltrona romana rimarrà occupata dall’incapace che rimarrà con il sedere bene incollato alla poltrona stessa.

Molti visitatori avranno già apprezzato in questi giorni il gioiello chiamato EXPO. Chi scrive aspetterà ancora un po’ di tempo prima di presenziare. Vorrei giungere nella città della Madonnina solo quando il fetore lasciato dagli incappucciati avrà lasciato la città.
Giancarlo Bettini

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