Il dialetto Poschiavino è molto simile al nostro; chiunque di loro intende la nostra parlata e viceversa.
Di più, un ulteriore vincolo ci unisce: il torrente Poschiavino e il trenino rosso del Bernina. Essi sono due cordoni ombelicali che ci “ alimentano “ vicendevolmente.
Il Poschiavino è regalo della natura, il Trenino Rosso è un dono prezioso degli Svizzeri. Quando passa il Trenino Rosso a Tirano, lo vedo e lo penso con gli occhi e la mente dei miei avi.
Vedo “il tram del Bernina” come lo chiamavano quando passava sul lato destro del viale Vittorio Emanuele ora Viale Italia, e sento la loro parlata dialettale di ammirazione per un’ opera così ardua per quei tempi.Orbene mi è parso giusto e rispettoso scrivere due righe in dialetto tiranese a elogio della “bella creatura” dell’uomo che molti tiranesi affettuosamente chiamano “ ‘l trenìn rus del Bernina “ .
Lode al Trenìn Rùs del Bernina.
Evìva, evìva i töö bèi car cent àgn Tàa sée cùma ‘na rùsa farfàla Vinti stàziùn, vinti pòsi graziùsi, Ilò a Brüs su ‘l punt de sàs a anèl Rüa a Miralàgo ‘l rimbumba la vàl, ‘L rüa a Pus’chiàv, pòo al rampa sü, Sü e sü, ed ècu i lach del Bernina, Ilò al Murteràsc vardandu sü ‘n òlt E giù e giù, ‘l trenin ‘l va e ‘l gira, ezio maifrè
| Lode al Trenino Rosso del Bernina.
Viva,viva i tuoi belli e cari cento anni Tu sei come una rossa farfalla Venti stazioni, venti fermate graziose, A Brusio sul ponte di sasso e ad anello Arrivato a Miralago, rimbomba la valle, Arriva a Poschiavo, poi inizia la salita, Su e su,ed ecco i laghi del Bernina, Al Morteratsch guardando i monti in alto, E poi va giù e giù, il trenino va e gira, e.m.
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