E' Natale Biagio, professore di diritto del Pinchetti, a prendere per primo la parola e a introdurre gli ospiti: dott. Della Pona, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sondrio, Cecco Pellosi, direttore dellla Comunità il Gabbiano, e Renato Vallanzasca, uno dei più noti criminali italiani. La platea era composta da tutte le quinte dell'istituto (Istituto Professionale, Liceo Scientifico, Geometra e Ragioneria) e da due quarte.
E' il dott. Della Pona a introdurre l'intervento del Vallanzasca: "Parleremo liberamente, senza schemi, per capire come può nascere la devianza giovanile all'interno della nostra società; Vallanzasca è un testimone di questo processo, conoscere la sua esperienza può aiutarci". E se Della Pona dichiara di aver accettato con entusiasmo la partecipazione all'incontro di oggi, Vallanzasca non ha avuto la stessa reazione: "Sono venuto qui, non certo per mia volontà, ma perché mi ci hanno portato tirandomi per i capelli".
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Non tanto per una riluttanza di fondo, legata al suo modo d'essere, ma piuttosto per un evidente imbarazzo nei confronti del suo passato. E' da capire se il suo disagio sia reale, dovuto cioè ad un suo pentimento, o piuttosto causato da un confronto con una realtà che respinge e giudica come cattive le sue azioni passate.
"Non sono venuto a insegnare niente a nessuno, - così ha esordito Vallanzasca - ma a portare la mia testimonianza di una vita che sarebbe meglio non seguire; i giovani sono i più soggetti a situazioni che possono rovinar loro la vita... Io ho scelto liberamente la vita che ho fatto".
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