Si è svolta sabato 8 maggio 2010, giorno nel quale si festeggia S. Michele Arcangelo, a Madonna di Tirano, presso il " Parco del Cinquecentenario", giardino appositamente ribattezzato per l’occasione, alla presenza dei cittadini, delle associazioni, delle autorità civili e religiose, del Comitato per il monumento e dell’artista Michele Falciani, autore dell’opera, l’inaugurazione e la posa del monumento a commemorazione del Cinquecentenario dell’Apparizione della Vergine Maria al Beato Mario Homodei, avvenuta il 29 settembre 1504. Un progetto ambizioso quello della realizzazione di questa maestosa scultura “un sogno nel cassetto” che ha preso vita, come ci svela Michele Falciani, che ha creduto tanto in questa sua iniziativa, con Giordano Rossi, da riuscire a far nascere un Comitato spontaneo sul territorio, del quale fa parte anche lo scrittore Ezio Maifrè, che si è attivato per promuovere l’idea presso l’Amministrazione Comunale. Tante persone hanno sostenuto il progetto rendendosi utili in base alle proprie possibilità, tanto da trasformare il detto “Bene avrai” in “Chiedi e ti sarà dato”. L’autore ci ha spiegato: “E’ la prima volta che faccio un lavoro in ferro di queste dimensioni. L'opera è infatti composta da ferro plasmato, battuto, inciso, verniciato con colori metallizzati, patina e applicazioni di foglia argento e oro zecchino bianco e rosso. Si tratta di due dischi che si uniscono assieme congiunti da un anello e sembrano due mani unite a mo’ di preghiera. Questo monumento sorretto da un perno centrale esce da una macina di granito larga 130 cm e alta 80 cm. Questa macina è stata donata come molte altre cose”. Tre sono le figure principali rappresentate, che si chiudono in un triangolo: Lo Spirito Santo, la Madonna e S. Michele Arcangelo. Poi ci sono dieci gli angeli e nove uccelli. Il messaggio centrale è “Bene avrai”, che è il saluto che la Madonna fece al Beato Mario al momento dell’Apparizione. S.Michele Arcangelo, figura alla quale l’autore è molto legato, ha un emblema sul capo e al centro di questo segno rappresentativo c’è un chiodo che è giunto in dono e proviene dall’organo della Basilica di Madonna. Michele Arcangelo possiede delle ali molto grandi che creano una specie di protezione, un mantello a questa sacra rappresentazione. Nello sfondo in modo molto velato ci sono delle arcate che richiamano il treno del Bernina. Questo monumento tangibile, visibile, è dotato di vita propria illuminato dalla luce naturale di giorno e da quella elettrica di notte dall’interno verso l’esterno. Ha anche una sonorità. Come ci aiuta a capire l’autore “Anche se è in ferro, quest’opera, vuole essere una scultura sensibile, capace di toccare l’animo umano”. La cerimonia ha avuto inizio alle ore 14.00 con il primo suono di campane e alle 14.15 si è udito il secondo rintocco. Alle 14.30 la manifestazione è iniziata ufficialmente. Il cerimoniere ha salutato tutti i presenti e ha dato la parola al sindaco e all’assessore alla cultura di Tirano. E’ intervenuto anche il Presidente della Provincia, sottolineando il ruolo importante che ricopre Tirano nell’ambito provinciale, sia come terminale della Ferrovia dello Stato, sia come punto di partenza per la ferrovia del Bernina. Don Aldo Passerini ha poi benedetto il monumento. L’artista ha poi provveduto a levare il lenzuolo a protezione dell’opera, sotto gli occhi piacevolmente meravigliati dei presenti. E’ intervenuta anche la Fanfara di Morbegno fornendo il suo contributo alla buona riuscita dell’evento. Purtroppo la cerimonia ha dovuto, per motivi organizzativi, in quanto inserita nell’ambito dei festeggiamenti del Centenario del trenino del Bernina, una riduzione nel programma. A conclusione dell’evento Marco Ambrosini ha declamato la poesia “Bene avrai”, scritta per l’occasione, su invito di Michele Falciani e del Comitato, dalla poetessa Valtellinese Paola Mara De Maestri. A Michele Falciani vanno tutti i nostri complimenti e auguri. Sicuramente questo monumento, realizzato con passione, che è costato tanto impegno e fatica, donato al Comune di Tirano, rimarrà nel tempo a testimonianza della fede e dell’attaccamento alla propria storia della gente di Tirano, di cui Michele Falciani si è reso prezioso interprete.
Bene avrai
Correva l’anno 1504,
la Valtellina era terra di nessuno:
guerre, epidemie e povertà
svilivano l’uomo e la sua onestà.
Mario, beato pellegrino,
nel plenilunio di settembre,
giorno solenne di S. Michele Arcangelo,
te ne andavi ignaro a raccogliere frutti
nella tua vigna,
nei dintorni del torrente Poschiavino,
quando lo sguardo stupito
volgesti alla corona dei monti
di inspiegabile luce infiammati.
Dagli angeli in coro fosti sollevato
tra lo stupore più elevato
in un orticello lì vicino
venisti trasportato.
Al tuo cospetto apparve
avvolta da un fascio di luce e di effluvio intenso
la Madre Celeste,
che rivelò ben presto la sua veste.
Mario subito ti rivolgesti con“Bene”,
saluto popolano in uso a quei tempi
sin ora trasportato da quei venti.
E la Regina degli Angeli
soggiunse “Bene avrai”.
Dopo quella visione immacolata,
partìsti alla volta di Tirano
per annunciare il messaggio
e il miracolo di Benedetto il salvataggio.
Costruire la grande casa della Madonna era la tua missione
e a tutti i fedeli toccava il mandato.
Ora nel tuo giardino, o Vergine Maria,
accogli benevola l’orma che Michele e la gente di Tirano vuole lasciare,
segno tangibile della tua venuta,
per la nuova gente che da qui si troverà a passar sperduta.
Una macina di granito, due dischi in un anello,
due mani unite in preghiera,
spalancano l’animo di chi spera.
Nel triangolo lo Spirito Santo, la Madonna e S. Michele Arcangelo,
con gli angeli dalle ali maestose
che riparano il mondo gloriose.
Si muove, si illumina, vibra
come un essere vivente,
che instancabile annuncia,
trapassando incolume il grigiore dei tempi,
la devozione di chi in te confida,
la gioia di chi a te umile creatura si affida.
Paola Mara De Maestri (Tirano, 8 maggio 2010)
Michele Falciani è nato a Sarno (SA) il 18 aprile del 1950. Si è diplomato presso il Liceo Artistico di Napoli nel 1967. Ha avuto per maestri: Colucci,Tatafiore, Ruggiero, Pisano e De Stefano. Ha frequentato per due anni la Facoltà di architettura e con il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento di disegno e storia dell’arte nel 1968, si è trasferito in Valtellina, a Tirano nel 1970, e insegna Educazione Artistica nella Scuola Media. Ha tenuto corsi di pittura e di acquerello e scultura per adulti. Ha organizzato mostre e rassegne, negli anni 1994-96 ha curato il recupero di alcune Santelle del Comune di Tirano. Oltre all’attività pittorica e plastica, si è dedicato anche a quella grafica e dal 1990 collabora all’interno di compagnie teatrali come attore, scenografo, animatore e aiuto regista. Giovanissimo, nel 1964, a soli 14 anni riceve il primo premio al concorso di pittura “Città di Sarno”. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, tra i quali: “I Biennale d’Arte Sacra” a Pompei ‘72 (segnalato), “Premio Internazionale “Oderisi da Gubbio’” Roma ‘72 (opera acquistata dal Comune di Roma per la collezione d’arte moderna), “I° concorso Mercurio d’oro” Nola (NA) ‘77 I° premio, “IX edizione Premio Internazionale Varenna” ‘79, “Premio di pittura e scultura edolese “Edolo I° premio trofeo Coster ‘80, “L’Adda e il suo paesaggio” ‘82 Sondrio premiato, “Un quadro per sopravvivere” Tirano ‘82, “Solidarietà per Tresenda” ‘83. Nel 1983 presenta la sua collezione di acquerelli al “Salon des Nations “a Parigi.
Grazie a mia moglie Andreina, per essermi stata molto vicina. Grazie a mia figlia Renata per il suo puntuale e preciso progetto di fattibilità, grazie a mio figlio Luciano per l’assistenza alla lavorazione e alla realizzazione delle parti meccaniche e l’amore profuso.
Grazie a Giordano, Marco e Enrico Rossi per avermi messo a disposizione tutto quello che mi serviva con amicizia.
Grazie agli operai della ditta Ciresa per la disponibilità sempre in qualsiasi momento, e nelle saldature dei pezzi, con loro ho appreso un mestiere e grazie alle impiegate.
Ditta CLR -Raffaele Lapsus Chiuro, per trasporti in verniciatura e montaggio dell’opera. Ditta Masotti e famiglia, e Marco per la gentile collaborazione e assistenza alla verniciatura.
La ditta Berandi Pierino per la donazione della macina, base del monumento.
Grazie ai componenti del comitato tutti, grazie al Rettore don Aldo Passerini. Ezio Maifrè e Graziella, Ercole Ricci e moglie, Marco Divitini e Simona, Anna De Campo, Gianluigi Garbellini per la condivisione e il sostegno.
Ringrazio Flavio Poluzzi che con la sua generosa donazione ha dato il via ufficiale ai lavori. L’ Architetto Luigi Regonesi per il valido progetto del giardino. Ivan Previsdomini per le splendide foto delle fasi finali. Pierangelo Ciresa per la sua preziosa collaborazione. Il gruppo Mario Caro amico mio: Isabella Ciapponi Landi, Federica Esposito, Cristina Turella, Gianni Besio, Nando Nussio, Marco Ambrosini, Marco Divitini, Alessandro Mazza e Rossi Mario. Le associazioni: Confraternita del chisciol, Kiwanis Club Città di Tirano, Unitre Tirano e soci , Precipito all’insù e Mattia Agostinali (donazione acquerelli A.I.A.), Circolo Filatelico Tiranese, Terres des hommes, Fisarmoniche di Valtellina, Ass. Anziani, Musica & Immagine, Banca credito valtellinese., (Ditta C.M. Petruzzi di Madonna) per l’elaborazione a tornio dell’alberino di sostegno, la pastora Katharina Kindler e la comunità di Brusio, le scuole elementari G.B. Marinoni di Madonna per la proposta di recupero dell’area. Ditta Della Moretta per la rimozione della radice. Maurizio Natali e Clara Castoldi Abriga.it per il filmato: “BENE AVRAI”. L’amministrazione Comunale e la giunta per gli allestimenti al Giardino del cinque centenario, Assessore Mascioni e geom.Battaglia. Enzo Brè per la collaborazione all’annullo della cartolina. Nicola Renica per la consulenza al suono, Enrico Bignotti per l’illuminazione interna, notturna. La ditta Biancotti per la collocazione del perno e della macina e per la gentile collaborazione. Norma Ghizzo per le dorature. Inoltre Pietro Maletti, Gisella Regazzoni, Maria Rosa e Andreina Panizza, Pierangela Rinaldi, Roberto Trecarichi, Carlo Rossi, Lorenzo Baruffaldi e Grazia, Bianca Masturzo, Irena Monigatti, Luca Rossetti, Anna Tiziani. Antonio Platz e il Tiranese senza confini. Lo scultore svizzero Antoine Zgraggen per la sua stima, gli apprezzamenti e lo scritto. Paola Mara de Maestri per la sua poesia e articoli sul Gazetin. Resy e Peter Taliente, Cici Bonazzi, Giancarlo Vettrici.
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