L’Assemblea, inoltre, ha nominato il nuovo Collegio sindacale che sarà composto da Alessandra Dal Verme (Presidente), Gianfranco Zanda e Antonio Iorio.
“Per il secondo anno consecutivo - ha commentato il Presidente Pietro Ciucci – il bilancio di Anas S.p.A. e il Bilancio consolidato hanno registrato un utile grazie all’azione di riequilibrio dei conti della Società, sotto il controllo e la vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo traguardo ha consentito, per la prima nella storia, di assegnare un dividendo al nostro Azionista”.
“Nel corso del 2009 – ha ricordato Pietro Ciucci - sono state bandite 20 gare di appalto per investimenti di notevole rilevanza per un importo di oltre 1,7 miliardi di euro, che confermano la Società come la prima stazione appaltante del Paese negli ultimi anni; sono stati approvati 36 progetti (preliminari, definitivi ed esecutivi) per un importo complessivo di 4,1 miliardi di euro; sono stati avviati 37 cantieri per nuove opere per un investimento complessivo di 2,2 miliardi di euro e ne sono stati ultimati 29 per un investimento di 1,9 miliardi di euro, aprendo al traffico circa 141 km di nuove tratte stradali e autostradali e circa 42 km di strade esistenti ammodernate e messe in sicurezza; sono stati avviati 448 interventi di manutenzione straordinaria per un importo di 169 milioni di euro e sono state affidate manutenzioni ordinarie per un importo complessivo di 165 milioni di euro. Nel corso dell’anno, vanno ricordate l’apertura al traffico del passante autostradale di Mestre (32,3 km), l’apertura al traffico della nuova autostrada Catania-Siracusa (25 km) e la partecipazione fin dal primo momento all’emergenza post terremoto in Abruzzo, per garantire il ripristino della viabilità regionale, con interventi per circa 200 milioni di euro”.
“Adesso – ha concluso Pietro Ciucci - l’obiettivo fondamentale per Anas è costituito dal raggiungimento della autonomia finanziaria, attraverso l’incremento dei ricavi propri legati alla logica di mercato, al fine di uscire dal comparto della pubblica amministrazione e di non incidere più sui conti pubblici”.
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