Un’antica forma poetica giapponese. Un pianoforte che parla. Una voce che suona. Una progressione geometrica di quadrati alla ricerca dell’Assoluto. E una sorpresa finale…
Con Serena Calcagnile (piano) e Mattia Agostinali (voce).
51 haikai (da 1200, sono stati ridotti a 200, per poi raggiungere il numero attuale attraverso le indicazioni di una “giuria demoscopica” di amici), disposti in quadrati (25 + 16 + 9 + 1), ed ordinati per tematica (Natura, Umanità, Spiritualità, ...Assoluto), senza alcun ordine cronologico o di autore. Il piano, improvvisando su ritmi legati alla base di ogni quadrato (5/4, 4/4, ternario, armonici) li intona, dando loro il senso. La voce si adatta e li esprime. Tra pianista e lettore un solo accordo: la musicista conosce solo il primo e l'ultimo haiku di ogni sezione. L'ordine interno viene determinato dall'andamento delle sua stessa improvvisazione.
Un reading in progress, perchè muta ad ogni replica, ad ogni prova. Un forte esercizio di concentrazione, nel tentativo di dar voce a quell'Assoluto che solo una forma poetica tanto pura, tanto estrema (tre versi, di 5 - 7 - 5 sillabe) riesce a raggiungere.
Haikai anche nella "sorpresa", ma in modi, termini e contenuti del tutto differenti...
Serena Calcagnile: Nata a Lecce 46 anni fa, è diplomata in pianoforte e clavicembalo. Ha studiato musica jazz, ha fatto parte di svariati gruppi cameristici e orchestre barocche. Ha collaborato con gruppi teatrali. Con Mattia Agostinali ha partecipato allo spettacolo”Kaddish” rappresentato in Festeatro nel 2004.
Mattia Agostinali: Nato a Tirano nel 1980, è giornalista pubblicista, esperto di cinema e operatore culturale. Attivo da un decennio nel campo dei reading, ha portato in scena testi di Benni, Ginsberg (“Kaddish”, presentato a FestTeatro 2004), Merini, Pasolini e molti altri.
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