La sola indicazione fornita è che tale Deodante "Gobettus" si trovava in un bosco a fare legna nel momento in cui fu assalito da un orso. Nella registrazione del fatto si usa un aggettivo "forte",per descrivere la morte di Deodante, provocata dal plantigrado: "dilaniatus", sbranato. Verosimilmente Deodante e l'animale si trovarono all'improvviso uno di fronte all'altro, "Gobettus" reagì bruscamente, impugnando l'accetta, facendo così infuriare l'animale che lo assalì stringendolo forte e finendolo a zampate e con morsi terribili.
L'uomo, cinquantenne, doveva conoscere bene il bosco e le abitudini degli animali che lo popolano. Tuttavia, preso alla sprovvista, dimenticò che con gli orsi occorre prudenza, bisogna stare lontani il più possibile da loro e non agitarsi troppo. Un altro orso sarebbe stato avvistato due o tre volte. una trentina di anni dopo, nei pressi dell'abitato San Rocco di Stazzona.
Fu qualche tempo dopo che Valente Romegione fu condannato a morte di per stregoneria poiché il Valente, messo alle strette, ammise di essere licantropo: insomma, quell'orso era proprio lui che si "trasformava".
Parlando di orsi oggi, bisogna essere prudenti. Indubbiamente sono animali pericolosi, però non uccidono gli uomini così spesso. Per di più si incontrano molto difficilmente. E comprensibile temerli, ma non vediamoli come i nostri peggiori nemici. Pensiamo che ci sono invece altri pericoli che incombono nella vita di ogni giorno, e quelli piuttosto sono i veri rischi che corriamo.
Giac
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