Su molti giornali si leggono proposte di candidatura di bei posti. Sono forse anche leciti desideri perché nascono dall’amore del territorio, dall’impulso di far conoscere e tutelare le singolari bellezze e promuovere turismo nel territorio. E’ certo. La candidatura Unesco è un bollo magico“ che dà prestigio e tutela.
Però, pensiamoci bene. Di territori belli, di magici paesaggi, la Valtellina è piena e le proposte da presentare quale candidatura Unesco sarebbero illimitate. Sappiamo però che l’inflazione porta alla dequalificazione e alla svalorizzazione del bene. Forse conviene tutelare, coccolare senza troppa enfasi i nostri territori per preservare la loro bellezza primitiva e poter donare l’intima soddisfazione a chi li scopre. La bellezza del nostro paesaggio forse è meglio tenerla “nel cassetto“ come un diamante prezioso. Il fascino del “tam-tam” tra gli amanti della natura, il tramandarsi a un bocca a bocca le nostre storie e le nostre meraviglie forse vale di più d’ un libro stampato.
Dopo aver visto la Terra dalla Luna, converrebbe proporre la nostra bella palla galleggiante nello spazio siderale, quale patrimonio dell’Umanità nel rispetto assoluto di ogni regola ambientale; ne varrebbe la pena poiché è la nostra casa.
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