Il progetto espositivo, a cura di Fernando Gianesini, presenta dipinti (acquerelli, oli e acrilici su tela e su carta di piccolo, medio e grande formato) che l’artista ha realizzato reinterpretando le immagini fotografiche di primo Novecento dell'alpinista, scienziato e fotografo valtellinese Alfredo Corti. La mostra si configura pertanto come dialogo serrato tra opera fotografica e interpretazione pittorica del medesimo paesaggio di alta montagna.
Il titolo gioca sul rapporto dialettico tra immagine fotografia e immagine pittorica, sul contrasto tra nero e bianco, tra dimensione cromatica e segno grafico, tra rappresentazione paesaggistica e tensione astratta della forma, tra immagine strutturata ed elementi che disturbano volutamente questo stesso equilibrio. L’ombra bianca potrebbe rappresentare la negazione dell’oggetto raffigurato oppure spettro che si proietta sulla neve, metafora della percezione soggettiva del mondo, ma anche trasparenza e dissoluzione dell’immagine nella luce. Tutto sembra giocare sull’equilibrio ironico degli opposti.
Il testo-intervista in catalogo, a cura di Elisabetta Sem, svela gradualmente il leit motiv della mostra:
Torniamo allo spirito del luogo, al paesaggio e alla sua iconografia: in che modo hai risolto questo tema?
La mostra ha due anime. Una è l’anima lirica, aspetto fondamentale del paesaggio di alta quota, risolta attraverso la nebbia sospesa sopra le cime, la neve che ha il suo candore e che appare anche sporca di fango, di pioggia. Tutti questi elementi e l’aderenza all’immagine delle vette, alla loro realtà mi hanno condotto verso una raffigurazione più vicina al paesaggio tradizionale della montagna con l’atmosfera, i piani prospettici, la vertigine. L’altra anima della mostra è quella grafica.
Nell’anima grafica c’è un sovvertimento dell’iconografia ordinaria, forse banale della montagna?
Sì, certo. Io utilizzo le armi proprie del pittore, la tela bianca e il colore nero, ma non entro in competizione con la fotografia e non voglio riprodurla: mi interessa ricondurre i bianchi e i neri entro una dimensione propriamente pittorica e non più paesaggistica, non più reale in senso stretto.
dal lunedì al venerdì 9.00-12.00 e 14.00-17.30
sabato, domenica e festivi 17.00-19.00
dal 26 dicembre 2010 al 8 gennaio 2011 apertura straordinaria 21.00-22.30
Tel. 0342.45.40.68 (Biblioteca Civica)
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