In tale direzione la Provincia, che ho l’onore di presiedere, ha fatto e sta facendo scelte ben precise finalizzate a migliorare l’accessibilità delle valle così come a potenziare il sistema turistico. Sul fronte delle infrastrutture, la Provincia, come tutti sanno e possono verificare, sta lavorando per realizzare una viabilità alternativa più sicura e adeguata. I lavori per completare il primo tratto del primo lotto della nuova Statale 38 (dal Trivio di Fuentes a Cosio Valtellino) proseguono a ritmo serrato ed è febbrile l’attività per reperire gli ultimi fondi necessari alla realizzazione delle tangenziali di Tirano e di Morbegno.
In attesa di quello che sarà il quadro viabilistico futuro, inoltre, la Provincia ha condiviso attivamente una consistente politica di interventi portata avanti da Anas nei mesi scorsi. Nonostante la stagione di crisi e tagli alla spesa pubblica, Anas ha messo a disposizione della viabilità della nostra valle complessivamente ben oltre 16.000.000,00 di euro:
- oltre 2.000.000,00 di euro per il rifacimento del manto stradale della 38, da Morbegno a Tirano;
- più di 1.000.000,00 di euro per interventi di manutenzione;
- 13.000.000,00 di euro, invece, sono stati investiti per la messa in sicurezza e la ristrutturazione, portata a termine a fine ottobre, dunque prima dell’inizio della stagione bianca, della galleria S. Antonio lungo la 38 in direzione dell’Alta Valle.
Quest’ultimo intervento aveva reso necessario deviare temporaneamente la circolazione lungo la pista bassa della Val Pola. Oggi sono in corso nuovi interventi, sempre nelle gallerie dell’Alta Valle, da parte di Anas - finanziati grazie ad un project financing - che non comporteranno alcuna chiusura, ma la deviazione, limitatamente ai tratti di cantiere, lungo la provinciale, di fatto la vecchia via di transito da e per l’Alta Valle senza alcun disagio per la circolazione.
Anche rispetto alla Bassa Valle con i cantieri per il rifacimento dello svincolo di Fuentes per creare l’accesso alla nuova 38, la Provincia ha condiviso con Anas, Prefettura e Provincia di Lecco le modalità d’intervento che - stando sia ai rilevamenti eseguiti sia all’opinione pubblica - non stanno creando alcun disagio. Fermo restano che si lavora senza sosta per dare, dopo 30 anni, una viabilità sicura e dignitosa alla provincia di Sondrio, mi sembra altresì positivo constatare che Anas stia comunque investendo, e non poco, perché le attuali infrastrutture possano sostenere al meglio i flussi di traffico, anche di quello legato alla stagione turistica. Credo che sia fuorviante e altamente lesivo per gli interessi stessi della Valle far giungere
oltre confine un messaggio che non corrisponde al reale stato delle cose.
Rispetto, invece, al turismo nella sua più ampia accezione, credo che sia necessario ribadire che, secondo me, deve essere chiara per il futuro una giusta ripartizione dei ruoli e delle competenze. Il pubblico, quale espressione della volontà dei cittadini e dunque a garanzia dei principi democratici, deve tracciare le linee guida rispetto alle strategie turistiche svolgendo altresì un’attenta azione di controllo e di verifica, mentre al privato spetta l’operatività. In sostanza, il pubblico deve concentrarsi sugli indirizzi e il controllo, i privati devono garantire la gestione. Questa, secondo me, rappresenta una sintesi virtuosa fra le parti e per raggiungere questo obiettivo la Provincia sta lavorando con l’intero comparto turistico. Questo approccio può garantire un coordinamento sempre più valido ed efficace fra i portatori di interesse pubblico e quelli di interesse privato.
L’errore commesso in passato da parte del pubblico è stato proprio quello di eccessiva ingerenza in quella che definisco la fase di realizzazione degli indirizzi. Se poi vi fossero linee guida interessanti e valide che giungono dagli operatori, compito dell’amministrazione sarebbe quello di coglierle e sottoporle ad un confronto condiviso fra le parti. Su quello che credo possa essere un approccio vincente pesa però l’ombra dei campanili e non solo fra i diversi comprensori, ma addirittura fra singole società della medesima stazione.Insomma è come se la Valtellina facesse concorrenza a se stessa. I nostri competitori sono le Dolomiti, il Trentino, la Svizzera, a queste realtà - che per altro godono di ben altre risorse economiche - dobbiamo contrapporci con determinazione e unità. Ci sono già state valide risposta alla storica e imperante politica dei localismi segno che tutti gli operatori hanno ben chiari gli obiettivi da raggiungere per lo sviluppo turistico di una terra che non ha nulla da invidiare in termini di attrattive ambientali e di servizi a tante altre e più blasonate realtà”.
Massimo Sertori
Presidente della Provincia di Sondrio
Nessun commento:
Posta un commento