Camion con rimorchio carichi di legname, autocisterne di benzina o gasolio percorrono la via a velocità poco consona al traffico urbano delle stradine private che sboccano a lato. Dubito che un camion con rimorchio di circa 400 quintali possa frenare in tempo quando un bambino con bicicletta sbuca distrattamente sulla strada. Si dirà che occorre raccomandare attenzione e questo lo si fa continuamente, ma gli spaventi della gente di contrada sono stati tanti.
Che dire poi degli amici della velocità che, dopo aver superato il passaggio a livello del Trenino Rosso, pigiano sull’acceleratore sino a fermarsi con stridore di freni oltre la riga dello stop che incrocia lo stradone con sottopasso?
La carreggiata di Via S. Giuseppe è di m. 5,50. Un camion ha larghezza di circa m.2,75. E’ quindi subito fatto il conto dello spazio che rimane sulla strada quando si incrociano due camion. Sovente si vedono i camion incrociarsi con le ruote sul marciapiede; se poi c’è neve ghiacciata ai margini della strada la situazione peggiora.
In questi tempi di idee e programmi di turismo e di viabilità in luoghi montani, forse sarebbe bene rivolgere anche l’attenzione a questa via cittadina che sembra essere diventata una “tangenziale camionabile“ . Inibire almeno il traffico dei camion nei due sensi di marcia e mettere un rilevatore di velocità con gli opportuni controlli potrebbe rendere la via, a mio avviso, meno pericolosa.
Ezio Maifrè
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