Era nella sua stanza da ragazzo; il suo letto era ancora quello dei quindici anni. A lato sul comodino allineati giacevano i suoi amori: belle macchine in scala ridotta; v’erano Ferrari, Maserati, Porche, Mercedes,. Lamborghini , Alfaromeo, Lancia e Fiat.
Amava i motori e il pensiero di farsi una famiglia non gli passava per il capo. Eppure ormai si era fatto uomo; lo si vedeva dalla folta barba sale e pepe e dai capelli velati di grigio. Sua madre era vedova e ormai era prossima ai settantanni. Quel caro figliolo dormiente nel sua letto da ragazzo era in letargo anche per le donne.
Un giorno la madre spazientita disse al suo figlio : “Luca, stai diventando uno zio “barba“, ti conviene guardarti in giro e trovarti una compagna. Tu hai sempre amato i motori; di belle macchine ne hai avute, ora ti conviene avere una brava compagna per la tua vita. Il tuo amico Luciano, che per oltre trent’anni ti ha venduto i bolidi che tanto ti hanno affascinato, ora ha cambiato mestiere ed ha avviato un’agenzia matrimoniale.”
Detto fatto, Luca incontrò Luciano nella sua nuova Agenzia Matrimoniale.
Si sa! E’ difficile perdere la deformazione professionale acquisita in anni e anni di attività e così Luciano iniziò a sfogliare un voluminoso catalogo contenete fotografie del gentil sesso che erano desiderose di sistemazione. Luciano aveva venduto tante potenti e belle auto a Luca e la loro amicizia e fiducia era da frati francescani.
Luciano sfogliando l’album delle signore disse : “Ne ho una a chilometro zero, è targata da una settimana ; è stata targata solo come dimostrazione e promozione . L’ha usata il mio amico Giorgio ma sempre con il piede leggero. Mi ha detto che va che è un piacere, ha ripresa, e il motore ha un turbo che ti fa impazzire. Risparmieresti la fatica del rodaggio.”
Gira l’album, guarda una bellissima foto di una signora e dice: “ Ha su chilometri, due passaggi di proprietà, però non è mai stata in carrozzeria, mai cambiato pezzi. Il motore non consuma una goccia d’olio; cilindro perfetto per pistone con fasce elastiche nuove. Te la darei con garanzia di un anno e con “signora sostitutiva“ se rimani a piedi per manutenzione.”
Luca scosse la testa poco convinto, poi prese l’album e lo sfogliò lui.
Meraviglia! Vide la foro di una “vamp“ . Disse: “Luciano questa chi è?." Lui disse: “Lascia perdere! E a doppia trazione, pipa benzina che non ti dico! Ha la carrozzeria metallizzata e d’un colore troppo delicato, fai un graffio e deve rifare la fiancata. E’ troppo appariscente , passi per la strada e tutti te la guardano, si fermano, le guardano gomme e volante e poi i più curiosi la toccano. Accendi il motore e subito non puoi partire perché va scaldata se vuoi la ripresa , poi però quando è calda gira che è un piacere. Se spingi d’acceleratore devi farlo con cautela sennò ti sfarfalla il cuore e prendi un infarto. L’ultimo proprietario ha avuto tre by-pass: l'ultima sua gasata l’ha portato alla tomba. Lascia perdere la vamp".
Chiusero l’album matrimoniale e andarono, da grandi amiconi, a prendersi un caffè. Parlarono del più e del meno e siccome Luciano era un grande affarista, ma uomo sincero e onesto disse al suo amico: "Vuoi un consiglio? Vai su una nuova! Magari di non ultimo modello, ma nuova. Le nuove sono più fresche, il motore si fa con il tuo piede, e se fai i tagliandi regolari, ti danno anche garanzia per cinque anni.” Si salutarono con una grande stretta di mano.
Giunse a casa e disse alla mamma : “Mi hanno detto che la Serafina Gèta domani compie i trentacinque anni, non è una ragazza appariscente e grintosa, ma è graziosa e dolce. Non è sposata perché, avendo avuto la madre ammalata per lungo tempo ha dovuto dedicarsi a lei fin che è vissuta. Conosco i suoi due fratelli che sono onesti e suo padre è un uomo sincero. Domani invitala da noi a mangiar polenta e salsicce.”
La madre capì e non si lasciò sfuggire la proposta. Invitò Serafina a pranzo più d’una volta e con grande maestria, fece convolare a felici e durature nozze Luca e Serafina con suo grande sollievo.
Ezio Maifrè
(cronaca di un pettegolezzo paesano raccontato da due grandi “marpioni“ di contrada
)
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