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martedì 22 febbraio 2011

"STASERA CINEFORUM": RECENSIONE DEL FILM "POTICHE"

Mercoledì 23 febbraio 2011 alle ore 21.15, presso il Cinema Mignon di Tirano, verrà proiettato il film "Potiche" di F. Ozon. (Di Camilla Pitino)

"STASERA CINEFORUM": RECENSIONE DEL FILM "POTICHE"

Corsetta mattutina, colazione col marito, giardinaggio, visita dei figli, cena in grande stile. Questa è la routine di Suzanne, la bella e posata moglie di “patron” Pujol, dirigente di una fabbrica di ombrelli ereditata dal suocero. Questa è la loro vita da alto borghesi, nella loro grande villa con giardino, nelle agiatezze concesse dallo “status” sociale.

Ma qualcosa rompe irrimediabilmente questo equilibrio: sono gli anni Settanta, la rivendicazione dei diritti dei lavoratori e l’emancipazione femminile. I figli si ribellano ai genitori, le mogli ai mariti, le segretarie ai propri capi. Tutto viene sconvolto nella vita del povero Robert Pujol, che deve riconquistare il proprio potere come marito, amante e dirigente della fabbrica. Per la prima volta il suo potere viene oscurato dalla moglie Suzanne, spiritosa, aristocratica, pragmatica, che prende le redini della fabbrica durante la protesta degli operai. Suzanne non è più solamente una bella “potiche”, un vaso ornamentale, una sorridente mogliettina, ma è una donna di carattere, che riesce a dare un volto nuovo alla fabbrica e sa venire a patti con i lavoratori. Intorno a Suzanne, protagonista indiscussa del film, ruotano le vite dei due figli, Joëlle e Nadège, e la ricomparsa di un suo vecchio amore, Babin, il sindaco comunista.

La commedia è molto ironica e satirica. Tra tailleur colorati e capelli cotonati si destreggia una meravigliosa Catherine Deneuve, vitale, energica, che riesce a trascinare il consenso delle folle e del pubblico. Nonostante i suoi modi “bon-ton” e aristocratici è un personaggio moderno e aperto, che sa riscattarsi giocando tutte le sue carte. Divenuta consapevole delle proprie doti manageriali si lancia, senza paura, sulla scena politica, sociale, lasciando dietro di sé un marito ormai inerme e depresso. Insieme a Catherine, sulla scena, ritorna Gerard Depardieu, altro famosissimo, nei panni del romantico Babin. La trama del film è mirabilmente intrecciata da François Ozon, acclamato regista francese, che sa trattare temi importanti con ironia e simpatia. Il risultato è un film di classe ma leggero, assolutamente piacevole e che sfoggia un cast di attori invidiabile.

Il film è stato tratto dall’omonima “piéce teatrale” di Pierre Brillete, molto conosciuta in Francia. Ozon recupera questa commedia pensando alla condizione attuale delle donne francesi. Il suo obiettivo è modernizzare la “Potiche” teatrale, giocando tutto sull’ironia. Il film ha l’ambizione di provocare donne e uomini su un argomento sempre attuale: la parità di diritti tra i sessi. Dagli anni Settanta ad oggi la vita delle donne è cambiata in tema di diritti, di libertà, di condizione sociale: le donne lavorano, sono più indipendenti, si vedono riconosciute più diritti, almeno sulla carta. Nonostante questo, il pericolo di essere sfruttate, usate, molestate è sempre in agguato. Emancipazione non significa rivoluzione, ma significa rispetto, tutela, diritti. Non è dignitoso vivere una vita da “potiche”: le donne non possono accontentarsi di essere un semplice vaso ornamentale.

Camilla Pitino

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