Il mio bisnonno, Giuseppe Della Morte, fu il fondatore della ditta Schenatti, nella Tirano degli anni '30, con lo scopo di trasformare in un’attività industriale un lavoro che veniva portato avanti artigianalmente da alcune famiglie contadine, mantenendo così una tradizione valtellinese.
Vicino all’ufficio, dove ragionieri e impiegati lavorano, controllano fatture e accolgono clienti, si trova un magazzino in cui si possono vedere all’opera lavoratori che producono la grappa, partendo dalla buccia dell’ uva, ovvero dalle vinacce, che vengono spremute da un macchinario particolare e, dopo una procedura che prevede l’ aggiunta di vari ingredienti (frutta, zucchero…), si occupano di imbottigliarla e poi etichettarla.
Ogni anno mi capita di vedere numerosi turisti, tedeschi, svizzeri, ma anche Giapponesi, che vengono, oltre che per ammirare il centro storico e culturale di Tirano, a visitare l’azienda Schenatti.
Il titolare dello stabilimento, mio zio Giuseppe Della Morte, è orgoglioso dell’andamento e dei progressiche ultimamente registra e, per ampliare la conoscenza del prodotto, organizza momenti di degustazione rivolti a tutti, residenti e turisti che arrivano in Valtellina.
Sempre all’interno del magazzino, si trova una parte sotterranea, le cantine, dove la grappa viene lasciata riposare per mesi in botti di rovere di Slovenia o barriques.
Ultimamente si è lavorato a un nuovo prodotto che richiama il vecchio Vov: il bombardino, preparato senza aggiunta di conservanti e fatto con latte fresco, uovo e un po’ di rum.
Abbastanza recenti sono anche la grappa Genepì, preparata con questa erba tipica di montagna e lavorata ancora oggi tutta a mano.
Potremmo dire che quella della grappa è diventata una tradizione di tutta la famiglia: ognuno collabora nell'attività della ditta con competenze diverse, nel ricordo del nonno che era un grande lavoratore.
Per pubblicizzare i prodotti, oltre alle promozioni, abbiamo anche creato una t-shirt che ci sponsorizza e ci fa conoscere un po’ ovunque.
Molti hanno gradito le nostre grappe, soprattutto nelle località turistiche, dalla Valmalenco, all'Aprica e Santa Caterina Valfurva: qui, dopo una sciata, si usa bere un po’ di bombardino caldo, con della panna e del cioccolato che ristora dopo una giornata sulla neve.
Non tutti i prodotti hanno avuto lo stesso riscontro e successo di pubblico; infatti, recentemente, si è sperimentata una grappa, il bombardino Ice di colore azzurro, che però si è scelto di non commercializzare, perché non ha incontrato il gusto sperato.
Molto conosciute e apprezzate restano invece la grappa alla liquirizia, e ai frutti di bosco e le grappe classiche, quali la Nebbiolo, Sforzato, Sassella, la Bianca, l’ Inferno, Grumello…
Alessandro Cantoni, classe 3^ B
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