Comincia ad albeggiare. Gli idrofonisti danno ormai il rumore di turbine su tutto l'arco di prora e sempre in avvicinamento. Tutti e cinquantacinque siamo con le orecchie tese e con la mente sveglia e le energie pronte ai nostri compiti. Il comandante si sposta dal periscopio e dice tra sé a voce alta:
Intanto il Comandante va nella sua cabina per infilarsi la giacca di superficie. Io se possibile concentro la mia vista nell'oculare del periscopio e... di colpo stacco l'occhio dal periscopio, me lo strofino, lo riappoggio e ciò che in un primo momento mi era apparso come la cima di un albero di nave mi si rivela più chiaro come una fila di alberi che sorgono dall'orizzonte. Sono le teste d'albero di una fila di cacciatorpediniere. Mi esce immediato il richiamo:
Sono tanto preso dal seguire l'azione, che vedo nella mia mente sfilare le file dei caccia, gli incrociatori, le corazzate, e le portaerei che anch’io mi lascio sfuggire ad alta voce:
Intanto, il rumore di turbine, lo sciabordio dell'acqua è talmente forte che si sente ad orecchio nudo all'interno dello scafo. E gli ordini continuano:
Nel frattempo i siluristi di prora e di poppa hanno regolato i siluri affinché corrano sotto il pelo dell'acqua alla profondità di metri 6. Il capo silurista di prora e quello di poppa sono con le mani sulle leve di lancio, mentre in camera di manovra il D.M. ha le dita vicino ai pulsanti per il lancio.
La nostra meraviglia è che siamo entrati in mezzo alla flotta inglese in navigazione e che ancora non ci abbiano avvistato. Eppure sulla flotta, oltre alle vedette di queste 25 navi, vi sono vedette e vedette, vi sono in cielo aerei di esplorazione, eppure ancora nessuno ci ha avvistati.
Stiamo per fare un bel colpo, lanciare contemporaneamente sulle due portaerei. Infatti il battello è stato portato in modo da trovarsi tra le due grosse navi, ed è al traverso rispetto ad esse.
Al comandante sfugge un accidenti, secco e rabbioso, le due grosse navi stanno accostando verso l'esterno e cominciano a mostrarci la poppa. Di rabbia ordina:
Ormai ci hanno visto, il nostro attacco è fallito, nessuna esplosione di siluri ci giunge alle orecchie, la flotta inglese si allontana. I nostri idrofonisti ne seguono l'allontanamento.
Ora il nostro compito è di emergere per segnalare a Supermarina l'avvistamento della flotta inglese e di descriverne la composizione: passati i minuti necessari perché la flotta inglese sia fuori vista ci apprestiamo a salire in superficie per lanciare il segnale di scoperta. Vengono azionati i timoni di profondità ed il sommergibile inizia la sua salita verso la suPerficie. Dopo pochi minuti dall'inizio della manovra arriva l'avviso dagli idrofoni:
Probabilmente un caccia sommergibili si è messo al nostro ascolto, ed appena ci siamo mossi ha individuato la nostra posizione e ci viene addosso. Infatti cominciamo a sentire i lancia bombe di profondità che entrano in azione ed i tonfi delle bombe sono numerosi. Sta stendendo una serie di bombe a tappeto. Tre bombe, dopo cinquanta metri altre tre e così via fino a formare un tappeto di bombe che scendono verso il fondo alla nostra ricerca. Non sappiamo a quale profondità sono state regolate per l'esplosione. Il comandante ordina l'aumento di velocità ed accosta il sommergibile sulla dritta ordinando l'immersione a quota 90. Cominciano le esplosioni delle cariche di profondità. Il sommergibile è scosso,sbatacchiato, il fragore delle esplosioni è assordante, il ribollio dell'acqua e il ricadere della colonna d’acqua in mare ha il fragore di una cascata che rimbomba nello scafo interno, ci rintrona le orecchie ed i cervelli...
A cura di Ezio Maifrè
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