Caro Angelo,
nessun dubbio circa la tua buona fede, proprio per questo ti ho invitato pubblicamente a rendere nota la Tua proposta sulla gestione dell’energia idroelettrica. Ricevo una tua pubblica ipotesi di lavoro, che personalmente apprezzo, ma non ottengo la risposta al mio quesito. Credevo di essere stato chiaro!
Dimmi, cosa faresti tu? Se non conosco la tua proposta come possiamo lavorare insieme?
Su cosa lavoriamo insieme?
Hai manifestato dubbi di legittimità della nostra proposta, votata anche dal tuo gruppo, di attribuire gratuitamente la proprietà di almeno il 30% delle dighe ai comuni e la gestione di almeno il 50% delle concessioni idroelettriche (e relativi utili) alla Provincia.
Prendo atto, ma quale è la tua proposta alternativa? Mettere a gara le concessioni come prevede il Decreto Bersani del 1999? E’ questo quello che vuoi? Così facendo , le nostre dighe potrebbero restare agli attuali gestori, tanto quanto potrebbero passare ad altri concessionari, magari francesi o cinesi o americani.
A questo punto dopo oltre 50 anni, ancora una volta la nostra gente si dovrebbe accontentare di qualche canone e soprattutto vedrebbe di nuovo disattese le proprie, io dico, legittime aspettative. Ecco perché con grande caparbietà e ostinazione abbiamo ritenuto di fare una legge nuova, recependo le istanze provenienti dal territorio: questo è spirito di servizio, questo è il ruolo della politica.
Trento e Bolzano insegnano! Come è noto a Bolzano e a Trento ormai da dieci anni la Provincia tramite sue società gestisce le dighe. Caro Angelo, se pensi che i sud tirolesi e i trentini abbiano ottenuto di gestire le loro dighe applicando il decreto Bersani, cioè mettendo a gara le concessioni idroelettriche, ti sbagli di grosso. Dieci anni fa trentini e sud tirolesi intraprendevano il percorso che oggi noi stiamo facendo; anche loro incontrarono difficoltà.
Mi tocca anche correggerti su alcune affermazioni che probabilmente sono frutto di sviste:
- La legge regionale è vigente; ora tutti insieme dovremmo lavorare per applicarla e nel contempo adoperarci per difenderla, ed eventualmente confrontarci con Stato e Regione per evitare conflitti di competenze.
- Non è vero che la legge regionale “garantisce la proroga a chi attualmente gestisce gli impianti”, anzi è vero il contrario, la legge regionale ha dichiarato decadute le concessioni e semplicemente consente una prosecuzione temporanea dell’attività (posto che le dighe non si possono abbandonare) sino al subentro del nuovo concessionario, a fronte però di un canone aggiuntivo che viene percepito nella misura di almeno il 50 % dal nostro territorio.
In conclusione: piena disponibilità a lavorare insieme nell’interesse della nostra terra, anche se in fondo questo è l’impegno che abbiamo assunto in campagna elettorale e che non credo di aver mai disatteso.
Francamente però, non mi aspettavo una lettera aperta per ribadire un impegno condiviso da sempre: mi aspettavo e mi aspetto una lettera aperta per capire come vorresti fare la legge sulle dighe.
Ugo Parolo
Consigliere Regionale Lega Nord
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