Del “Progetto Trivigno” , bene o male ne parla tutta la città di Tirano. Giornali, web, sono pieni d’articoli e di commenti. Il “Comitato Chiarezza Coaster”, promotore del Progetto relativo alla nuova area turistica, ha risposto ampliamente a molti quesiti e interrogativi posti dai cittadini. Ma come è naturale, tante sono le teste, tante sono le idee. Ecco quindi nascere un Comitato antitetico chiamato “Coaster no grazie“ chiaramente non convinto delle caratteristiche del Progetto Trivigno.
La discussione è aperta; venerdì 8 aprile 2011 alle ore 20.00 nella sala Credito Valtellinese in piazza Marinoni di Tirano proseguirà il dibattito. Penso di non essere l’unico, dopo aver letto con attenzione tanti commenti a favore e contro il
progetto Trivigno, ad avere dei dubbi. Dirò il mio, dovuto probabilmente ad una visione ancorata a ricordi di gioventù, quando si andava a piedi in Trivigno e lassù s’udivano i suoni dei campanacci e le moto e le macchine erano mosche bianche. Insomma, innanzi alla grandiosità del “Progetto Trivigno”, nella mia mente balena il timore di una “seconda Aprica“, certamente turistica e accogliente, ma priva di quel fascino montanaro che, fortunatamente, ha ancora oggi Trivigno.
Dicevo tra me: Trivigno va bene così, troppe case e troppa gente lo rovinerebbe, toglierebbe quella atmosfera di pace e serenità che tanta gente va cercando. Non ero però del tutto convinto. Pensavo che al giorno d’oggi il turismo porta benessere e posti di lavoro e un progetto bene inserito e rispettoso della natura poteva essere tollerato. Pensavo anche a molti progetti che, partiti con buone intenzioni, alla fine si erano rivelati grosse speculazioni edilizie e la natura era stata stravolta. Insomma, mi domandavo se la natura va usata o
preservata. Non avevo voglia di sciogliere questo mio cruccio con i giovani poiché temevo d’essere su una diversa “lunghezza d’onda“ dovuta all’età. Alcuni mi avrebbero detto che a loro il “mortorio“ non piace, che la vita va vissuta intensamente, in ogni modo e in ogni momento, che i soldi devono girare,
insomma “chi sta fermo è un uomo morto”.
Ho pensato di consigliarmi con uno più anziano di me: l’ing. Fausto Sidoli, classe 1917.Mio professore negli anni ’60, progettista di molte opere importanti in Tirano e gran conoscitore di tutta la nostra zona e in particolare di Trivigno, persona schietta e mente lucidissima.
Era perfettamente al corrente del Progetto Trivigno e subito gli ho posto la domanda che più mi interessava: cosa ne pensa del Coaster, del Progetto Trivigno riguardo alla salvaguardia della natura e del paesaggio ? Mi piace far sentire la sua risposta a “viva voce“.
Ezio Maifrè
RIASSUNTO DELL'INTERVISTA:
Fausto Sidoli si dice favorevole ad un progetto di valorizzazione di Trivigno, anche attraverso il coaster, stando però attenti a non sciupare la natura: "La natura va usata, ma non sciupata". Si dichiara non favorevole alla costruzione dei parcheggi perché allora fare il trenino non avrebbe senso.
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